La caccia a Igor Vaclavik non accenna a fermarsi con nuovi blitz nella zona rossa che si sono svolti anche nella scorse ore. L’ultimo, ha interessato le campagne che da Argenta portano a Marmorta, come evidenziato dal quotidiano Il Resto del Carlino. E’ qui che si concentrano i militari, armati fino ai denti, in attesa di riuscire a fermare definitivamente il killer di Budrio. Intanto migliorano le condizioni di salute di Marco Ravaglia, l’agente di polizia provinciale rimasto ferito da Igor Vaclavik lo scorso 8 aprile, medesimo giorno in cui si era consumato il delitto di Valerio Verri, la guardia ecologica uccisa a distanza di una settimana esatta da Davide Fabbri, barista di Budrio. Come riferito dall’inviato di TgR Emilia Romagna intervenuto oggi alla trasmissione Chi l’ha visto 12.25, l’uomo di 53 anni ferito con tre colpi di pistola dallo spietato assassino serbo, già la prossima settimana potrebbe essere interrogato dai magistrati. La sua testimonianza sarà molto importante poiché riguarderà proprio colui che in questo momento viene ricercato da migliaia di militari e che continua ad essere oggetto di numerosi avvistamenti, segnali che farebbero ben sperare in una sua imminente cattura.
Potrebbero essere ore decisive, queste, per i numerosi uomini impegnati nelle operazioni di ricerca di Igor Vaclavik, il 36enne serbo in fuga da oltre un mese. L’area presa in esame da migliaia di uomini, ritenuti i migliori delle nostre Forze armate, si sarebbe ristretta sempre di più ed il sentore è che Norbert Feher, questo il suo vero nome, sia ormai alle strette. Non ci sarebbero dubbi sul fatto che Igor sia ancora nella “zona rossa”, come testimoniato dalle continue tracce fiutate dai cani molecolari ma anche dagli avvistamenti del super ricercato che, man mano che i giorni avanzano, si starebbero facendo sempre più frequenti. Igor il russo sarebbe stremato e a tradirlo sarebbero proprio le tante tane da lui disseminate lungo il territorio tra Bologna e Ferrara: non solo giacigli attentamente realizzati in piena campagna, ma anche nascondigli creati in modo veloce nelle ville di alcuni privati.
Tana di Igor Vaclavik, come rivelato ieri dalla trasmissione Pomeriggio 5, è stata a lungo fiutata dai cani molecolari ad Argenta, chiara testimonianza della presenza dell’uomo nella zona il quale continua ad usare i canali d’acqua come vie di fuga preferenziali, passando per tre differenti giacigli, realizzati a distanza di pochi metri l’uno dall’altro. Nei pressi dell’ultima tana, prima di giungere in riva al canale, tra le sterpaglie sono stati individuati anche altri oggetti, forse utilizzati proprio da Igor-Norbert durante la sua fuga: bottiglie di birra e di acqua ma anche barattoli per alimenti. Il cerchio, dunque, si starebbe stringendo sempre di più attorno al killer di Budrio.
I controlli della polizia, sulle tracce di Igor Vaclavik, proseguono senza sosta tra segnalazioni e necessari controlli. L’ultimo, come riporta La Nuova Ferrara, è avvenuto nella mattinata di ieri con l’arrivo delle Forze dell’ordine in un’azienda agricola ed ha visto l’intervento di una ventina di agenti tra uomini del Reparto prevenzione anticrimine e della Questura di Bologna, oltre che dell’antiterrorismo dell’Uopi. Al centro dei controlli, tutti concentrati nella “zona rossa” tra Argenta e Molinella, sono finiti gli esterni di case abitate, ma anche alcune roulotte e un boschetto.
Cuore della zona rossa sarebbero via Trombone, via Morgone e via Spina, a Consandolo, dove è stato richiesto l’intervento degli uomini della polizia, forse attirati anche da un elemento di un mese fa esatto e venuto a galla solo ora. Si tratta di un camioncino che Igor-Norbert, ancor prima di rubare il fiorino bianco poi abbandonato, aveva tentato di sottrarre al suo proprietario, sotto minaccia. A far fallire il colpo del killer di Budrio sarebbe stata la reazione tempestiva dell’autista del mezzo facendo adirare il super ricercato che, come reazione violenta, avrebbe colpito con un’accetta la sponda del camioncino lasciandovi un evidente segno. Il proprietario del mezzo, dopo aver raccontato l’episodio ai Carabinieri, avrebbe riconosciuto Igor Vaclavik dalle foto segnaletiche. Il fatto sarebbe avvenuto proprio nella zona che ieri è stata sottoposta a nuovi massicci controlli.