L’ultimo rapporto sui tumori legati all’ambiente non segnala particolari allarmi se non la criticità rappresentata dal piccolo dei tumori tiroidei nelle fasce più giovani della popolazione: le fasce di età evidenziate sono quelle dagli 0 ai 14 anni e dai 15 ai 19 anni. Sui grandi numeri, il carcinoma midollare fa infatti registrare uno scostamento in eccesso dell’1% tra i casi osservati e attesi nel quinquennio 2008-2012, come riporta stamane Il Mattino. Il picco riguarda tutta Italia ma in Campania è rilevante negli adolescenti rispetto al totale della popolazione. I dati su incidenza e mortalità per tumori pediatrici in Regione Campania non segnala particolari allarmi tranne appunto quella sui tumori tiroidei nei più giovani e questo elemento sensibile andrà approfondito incrociandolo con i dati ambientali. Le cause di questa malattia non sono note ma ci sono almeno due fattori di rischio: la familiarità e le radiazioni ionizzanti, in particolare per la forma papillare. Ad aumentare il rischio è infatti l’esposizione accidentale o a livelli elevati di radioattività ambientale.



Ad essere analizzati per la prima volta sono i dati del registro tumori pediatrico del Santobono e del centro epidemiologico della Asl Napoli due nord mentre Napoli 3 sud, Salerno e Caserta vengono studiati dal almeno un anno. Al momento è censito il 72% della popolazione campana e mancano all’appello solo i registri di Avellino-Benevento e di Napoli città. Per combattere i tumori, non si guarda solo ai siti inquinati ma anche alle industrie e agli insediamenti inquinanti. Per stanare tali elementi bisogna mettere in relazione la frequenza della malattia con la distanza da una sorgente malsana nota. Ai responsabili dei registri sarà fornita una mappa aggiornata della situazione ambientale dei territori presi in esame. I responsabili dei registi sono convocati per fine maggio e intanto prosegue il lavoro di focalizzazione, che non sarà completato prima del 2017. Intanto si analizzano i rilievi d’incidenza di mortalità, trend e e sopravvivenza nel biennio 2013 e 2014. L’intervallo utile sarà quindi portato a 7 anni e ciò render più pesante il risultato statistico, per i tumori pediatrici.

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