Sulla terza guerra mondiale a forte rischio tra Usa e Corea del Nord potrebbe piovere una “novità” naturale che potrebbe cambiare il corso della storia: secondo l’esperto del National Defens of American Research Center RAND, il geologo Bryus Bennet, i vari test nucleari che sono in corso a Pyongyang potrebbero portare l’incredibile esito di accelerare eruzioni vulcaniche sul Baekdu, al confine tra la Cina e la Corea del Nord. Ne parla oggi la Cnn e la notizia ha fatto il giro del Pacifico, con la possibilità – se venisse verificato il tutto – che Kim Jong-un riveda il piano missilistico non tanto per una convincente diplomazia ma per motivi completamente interni di sicurezza nazionale. Questa eruzione potrebbe essere catastrofica e portare alla morte di migliaia, se non decine di migliaia di persone in Cina e Corea del Nord: che questo “dettaglio” possa influire nei dialoghi e dinamiche tra Pechino, Trump e il regime nordcoreano? (agg. di Niccolò Magnani)



Dopo settimane in cui la Cina ha invitato la Corea del nord a rivedere il proprio programma missilistico nucleare per evitare lo scontro e la “terza guerra mondiale” contro gli Stati Uniti, il regime di Pyongyang risponde per la prima volta a livello ufficiale contro il suo praticamente unico partner commerciale e strategico. L’agenzia di stampa del regime, la Kcna, ha attaccato Pechino per le sue continue dichiarazioni contro la NordCorea: «sono commenti sconsiderati quelli che la Cina continua a fare, mettendo a prova la nostra pazienza e che potrebbero causare serie conseguenze», anche se non vengono specificate tali conseguenze. Sono comunque minacce quelle che l’agenzia di Pyongyang rivolge contro la Cina e ovviamente anche contro Trump, considerati i due principali rivali nella corsa nucleare che il regime sta improntando. Il clima non migliora e ora anche la principale fonte di distensione tra Kim e Trump pare non avere più il “gradimento” di Pyongyang. (agg. di Niccolò Magnani)



Gli Stati Uniti non hanno affatto ammorbidito la propria posizione nei confronti della Corea del Nord. La tensione, tornata a livelli normali dopo le parole distensive di Donald Trump, è tornata alta. E il rischio di una Terza guerra mondiale è tutt’altro che remoto: gli Usa stanno, infatti, preparando nuove sanzioni contro la Corea del Nord e sono pronti ad adottare misure anche contro i Paesi che non rispettano la risoluzione Onu. Lo ha rivelato Rex Tillerson, capo della diplomazia statunitense, indicando alcune priorità ai dipendenti del Dipartimento di Stato. Novità all’orizzonte anche nei rapporti con la Cina: Tillerson ha, infatti, spiegato che verranno riesaminati. Non c’è quasi alcuna fiducia, invece, nei confronti della Russia, ma ha spiegato che l’amministrazione Trump sta provando a ricostruirla. La priorità però ora è la Siria: l’obiettivo è raggiungere una tregua duratura. Sono diversi, dunque, i tavoli di confronto per gli Stati Uniti.



A prevalere sarà l’interesse della sicurezza nazionale: Rex Tillerson, capo della diplomazia Usa, ha annunciato una svolta importante dell’amministrazione Trump che fornisce nuove preoccupazioni in merito all’eventuale scoppio di una Terza guerra mondiale. Gli Stati Uniti non prenderanno più decisioni sulle loro relazioni con gli altri Paesi usando come criterio i valori americani, tra cui i diritti umani, ma appunto la sicurezza nazionale. L’ex numero uno di Exxon Mobile ha spiegato che le politiche possono e devono cambiare, mentre la sfida dei diplomatici è trovare il modo per rappresentare al meglio i valori statunitensi. Per il segretario di Stato Usa, però, le politiche non devono essere subordinate ai valori: deve prevalere, dunque, la sicurezza nazionale. «In alcune circostanze, se subordiniamo i nostri sforzi per la sicurezza nazionale a qualcuno che non adotta i nostri valori, probabilmente non raggiungeremo i nostri obiettivi di sicurezza nazionale», ha spiegato Tillerson, come riportato dall’Ansa.