Il caso di Maria Teresa Trovato Mazza, per tutti Sissy, l’agente penitenziario di 28 anni originaria di Taurianova (Reggio Calabria) e in coma da circa 6 mesi dopo essere stata raggiunta da un colpo di pistola mentre si trovava in servizio in un ospedale di Venezia, potrebbe essere vicino all’archiviazione. Lo riporta il settimanale Giallo, sottolineando come siano diversi gli elementi in possesso degli inquirenti a lasciar pensare che sia stata proprio l’agente Sissy a spararsi con la sua pistola d’ordinanza. Una tesi alla quale non hanno mai creduto i genitori, convinti fin da subito che la loro Sissy mai avrebbe potuto compiere un gesto simile. Era stata la mamma di Sissy, qualche settimana fa, a chiarire a Chi l’ha visto? il suo pensiero, riportato da Fanpage:”Sissy non potrebbe mai fare una cosa del genere. Era in un momento bello della sua vita, aveva cambiato casa, era felicissima. Trasmetteva anche a me la sua felicità nelle telefonate. Non può essere stata lei a fare questo gesto. Nessuno ha visto niente nell’ospedale, nessuno ha sentito lo sparo. Vivo per quell’ora del mattino e quell’ora del pomeriggio in cui sto con lei”. (agg. di Dario D’Angelo)



A distanza di sei mesi dall’inizio del giallo sul drammatico ferimento di Maria Teresa Trovato Mazza, da tutti chiamata semplicemente “Sissy”, agente di polizia penitenziaria trovata in fin di vita mentre era in servizio, emerge una nuova clamorosa indiscrezione. La giovane 28enne originaria di Taurianova (Reggio Calabria), in servizio a Venezia, fu trovata agonizzante nell’ascensore della città lagunare lo scorso primo novembre, dopo aver fatto visita ad una detenuta che aveva appena partorito. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, Sissy Trovato si sarebbe fatta esplodere un colpo di pistola alla testa usando la sua stessa arma di ordinanza. Un tentativo di suicidio assurdo, che l’ha indotta a lottare tra la vita e la morte ma al quale la sua famiglia non ha mai voluto credere. Al contrario, la famiglia Trovato è certa che qualcuno abbia attirato la ragazza in una trappola al solo scopo di farle del male. Ora però, come riporta il settimanale Giallo, è emersa una indiscrezione importantissima e che potrebbe portare ad una svolta, decisamente dolorosa, nel caso dell’agente penitenziaria ferita in circostanze ancora tutte da chiarire. Secondo le ultime indiscrezioni raccolte dal settimanale diretto da Andrea Biavardi, Sissy Trovato stava vivendo un periodo molto delicato della sua vita. È vero, qualche problema sul lavoro aveva provocato in lei alcuni turbamenti, “ma i problemi più seri erano quelli del suo cuore”. Sissy, si legge sul settimanale, soffriva “per un amore probabilmente in crisi o sbagliato, oppure per qualche delusione”. Per gli inquirenti sarebbe da rintracciare in queste motivazioni la decisione di volerla fare finita.



Mentre alcuni esperti nominati dalla famiglia di Sissy Trovato stanno lavorando al fine di trovare un collegamento tra quanto accaduto alla giovane 28enne ed i problemi riscontrati sul lavoro, gli inquirenti starebbero lavorando su un altro versante, quello della vita privata dell’agente. Per questa ragione amici e colleghi sono stati sottoposti a numerosi interrogatori che avrebbero confermato il periodo poco felice che stava vivendo, pur non manifestando apertamente le sue presunte intenzioni. Chi indaga ha analizzato il cellulare della ragazza ed il suo contenuto ma anche le telecamere presenti in ospedale. Al momento non ci sarebbe alcun sospetto. In attesa della chiusura delle indagini, è possibile che emergano in questi giorni nuovi particolari sulla vita privata di Sissy Trovato, ma il timore sempre più concreto è che la giovane abbia realmente fatto tutto da sola. Le telecamere non avrebbero immortalato nessun soggetto sospetto e sulla pistola ci sarebbero solo le impronte della 28enne. Tuttavia c’è anche il sospetto che gli inquirenti abbiano tra le mani molto altro materiale al momento riservato. Gli stessi non escludono comunque la possibilità che si tratti di induzione al suicidio, eppure la strada verso l’archiviazione del caso sembra tristemente vicina.

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