Sono trascorsi trentanove anni dal giorno in cui Peppino Impastato è stato ucciso dalla mafia. Candidato per Democrazia proletaria, perse la vite per un’esplosione sui binari della ferrovia Trapani-Palermo, vicino Cinisi, a pochi giorni dalle elezioni. Inizialmente si parlò di un atto terroristico attuato dallo stesso giornalista per una falsa pista favorita dalla tragica coincidenza con l’epilogo del sequestro di Aldo Moro, poi venne accreditata l’ipotesi del suicidio eclatante. E, invece, fu ucciso da Tano Badalamenti, boss mafioso condannato nel 2002 all’ergastolo. Peppino Impastato e Aldo Moro sono i simboli di un’Italia che cerca di lottare contro la mafia e il terrorismo. Solo cento passi separano la casa della famiglia Impastato da quella dell’assassino. Tano Badalamenti, l’erede di Cesare Manzella, era il bersaglio preferito di Peppino Impastato. «Vostro figlio la deve smettere, altrimenti lo ammazziamo», la minaccia alla famiglia del giornalista. Il padre vola negli Stati Uniti per chiedere protezione per suo figlio, ma pochi mesi dopo il suo ritorno viene investito da una macchina. Nonostante ciò Peppino Impastato non rinuncia alla sua battaglia, ma il suo destino era segnato.

Non si è mai conclusa la lezione di Peppino Impastato, anzi è attualissima: «Se si insegnasse la bellezza alla gente, la si fornirebbe di un’arma contro la rassegnazione, la paura e l’omertà». Riuscì a infrangere questo tabù con Radio Aut: usa l’arma del ridicolo per distruggere il clima reverenziale che aleggia attorno alla mafia. La sua storia è stata raccontata dal regista Marco Tullio Giordana nel 2000 con il film “I cento passi”. Oggi viene ricordato con un presidio, un corteo, un laboratorio teatrale e un concerto a Cinisi. Dalle 10 di questa mattina presidio al casolare dove fu assassinato con l’intervento della Consulta giovanile di Polizzi Generosa, alle 17 è invece previsto un corteo da Radio Aut a Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato. Stasera presso l’atrio comunale si terrà “La notte inghiotte la città”, un laboratorio teatrale e concerto della cantante folk Matilde Politi. In serata nella casa che fu del boss mafioso verrà proiettato “La memoria privata” di Salvo Cuccia, documentario che racconta la storia di Peppino Impastato con la testimonianza del fratello.