Il santo del giorno di martedì 9 maggio 2017 è san Pacomio, il santo che miracolosamente iniziò a parlare in latino e greco senza aver mai studiato queste lingue. San Pacomio, monaco, profeta ed asceta, è venerato dalle chiese cristiane cattoliche, ortodosse e copte. I fedeli lo ricordano per i suoi insegnamenti che sono paragonabili alle regole dei benedettini: lavoro, preghiera e carità fecero di lui un esempio per i cristiani, come per i pagani e ancora oggi il santo è testimonianza di vita semplice e retta. In Liguria è il santo protettore della città di Porto Venere dove, ogni anni, le sue spoglie vengono omaggiate dai credenti e il paese organizza una sagra culinaria in suo onore. 



Nacque ad Esna, in Egitto nel 292 e morì a Pabau, il 9 maggio del 348. Fu un monaco e un profeta, fondò l’ordine monachesimo cenobitico e costruì la prima abbazia della storia, a Tabennisi nella regione egiziana della Tebaide, intorno all’anno 320. La sua storia personale è davvero esemplare: quella del santo era una famiglia di pagani, da giovane fu precettato dall’esercito romano e dovette prestare servizio militare contro il suo spirito. A Tebe rimase colpito dall’aiuto che i cristiani locali fornivano agli ufficiali dell’esercito: una volta finite le guerre civili, san Pacomio iniziò a studiare il cristianesimo e presto si convertì. Imparò la Bibbia, insegnò le preghiere ai bambini, si occupò degli orfani della guerra prima ancora di diventare ufficialmente un cristiano. Intorno ai suoi trenta anni venne finalmente battezzato adottando il credo cattolico, poi sposò l’ascetismo e il misticismo, quindi si dedicò all’eretismo. A Tabennisi negli anni tra il 318 e il 323 realizzò il suo primo monastero, poi subito dopo ne costruì altri fino a otto: nei suoi quaranta anni da monaco ebbe numerosi discepoli. Morì probabilmente a causa della peste. Il miracolo che gli viene attribuito è quello di aver parlato latino e greco senza averlo mai studiato. 



San Pacomio è il santo protettore della città di Porto Venere, piccolo comune della Liguria in provincia di La Spezia. In Via Capellini 73 c’è la Cappella di San Pacomio con un maestoso dipinto del monaco egiziano chiamato San Pacomio raffigurato con San Venerio: nell’opera c’è Pacomio insieme alla Madonna Bianca. Il paese ligure gli dedica una festa popolare il 9 maggio celebrandolo con messe e riti che vengono officiati in varie chiese della città: la sua parabola, con la conversione dal paganesimo al cristianesimo, ritorna nei sermoni dei preti di Porto Venere. Sempre in città, durante la festa, ci sono sagre culinarie, animazione e musica in piazza. Dal 1960 Porto Venere accoglie anche le spoglie del santo all’interno della chiesa abbaziale di san Lorenzo. 



Il 9 maggio la chiesa la cattolica, la ortodossa e la copta festeggiano anche altri santi, oltre a san Pacomio. E’ il giorno dedicato ai Beati 20 Martiri Mercedari di Riscala, a San Banban Sapiens, a San Beato Eremita e apostolo della Svizzera, al Beato Benincasa da Montepulciano, a San Dionigi di Vienne, a Sant’Erma di Roma 9 maggio, al Beato Forte Gabrielli Eremita camaldolese. Alcune chiese celebrano il 9 maggio anche San Geronzio di Cervia Vescovo, san Giuseppe Do Quang Hien Martire, San Gregorio di Ostia Vescovo, Isaia Profeta, la Beata Maria Teresa di Gesù, il Beato Stefano Grelewski, il Beato Tommaso Picker. Infine si celebrano Santi Trecentodieci martiri di Persia.