Dopo i sindaci anti-Festa della Repubblica il nuovo “genio” di questo 2 giugno è un assessore del Comune di Corsico, Pietro Di Mino (Fdi-An) che per qualche ora sul suo profilo Facebook inserisce una – secondo lui – innocente immagine di profilo. «2 giugno, l’unica repubblica è quella sociale»; inutile dire come la scritta diviene in breve tempo virale e provoca una bufera politica specie nella giornata di Festa della Repubblica Italiana dopo lo (s)fascio della dittatura prima e durante la Seconda Guerra Mondiale. Assessore con delega ai servizi sociali a Corsico (alle porte di Milano), Di Mino ha cambiato la foto poco dopo ma ormai troppo tardi per evitare le polemiche e le richieste di dimissioni. «Sono stato frainteso – si difende Di Mino a Il Corriere della Sera. – Non ho mai indossato la camicia nera e volevo soltanto riferirmi al fatto che oggi i valori della Costituzione non vengono rispettati». (agg. di Niccolò Magnani)



Una festa dell’Unità di tutta la Repubblica Italiana, ma non dovunque: come ampiamente anticipato nei gironi scorsi, alcuni sindaci della Lega Nord hanno deciso di “boicottare” le celebrazioni e i valori della repubblica che reputano sempre più lontana dalle esigenze dei singoli cittadini, È il caso, ad esempio, di Saronno dove il sindaco del Carroccio Alessandro Fagioli ha deciso di cancellare le celebrazioni del 2 giugno – “c’è ben poco da festeggiare”, spiegava ieri il capogruppo Lega nazionale, Angelo Veronesi –  in tutta la città lombarda. Reazione? In tempi di social e “meet-up” nono poteva mancare il flash-mob organizzato da alcuni cittadini che si sono ritrovati in piazza centrale di Saronno per cantare l’inno d’Italia e sventolare le bandiere contro la decisione del sindaco e con la «la voglia di celebrare la Repubblica e riappropriarsi di qualcosa che ci è stato tolto in modo assolutamente scellerato», spiegano alcuni membri del flash-mob ai colleghi di Repubblica.



Critiche che arrivano anche dalla apolitica, con segretario Pd saronnese, Francesco Licata, tuonante su Facebook: «Adducendo la motivazione pretestuosa della tutela dell’ordine pubblico, di fatto cancella con un colpo di spugna ogni celebrazione per la festa della Repubblica. Probabilmente le motivazioni sono ben altre, un pizzico di pigrizia unito ad una abbondante dose invece di anti italianità, disprezzo istituzionale e mancato riconoscimento nei valori repubblicani». (agg. di Niccolò Magnani)

Un messaggio lungo, un post su Facebook per potere esprimere come questa Festa della Repubblica debba essere tutto il contrario della retorica che troppo spesso infarcisce questa giornata di celebrazioni per il 2 giugno. È il giornalista Toni Capuozzo, spesso campione del politically uncorrect, a “risvegliare” il torpore di questo 2 giugno con un bel post dal titolo Patrie e Padri che ci permettiamo di segnalare per l’interesse della provocazione. «Non vedrò neppure in televisione la sfilata del 2 giugno, e un po’ mi dispiace (mi piacerebbe in particolare vedere sfilare gli alpini, i parà del 183 con cui ho diviso un periodo a Kabul, i marò… ho un debole quasi infantile per la fanfara dei bersaglieri e il passaggio delle Frecce.). Mi dispiace perchè, pur avendo fatto malvolentieri la naja, ho imparato ad apprezzare quegli italiani in divisa. Ma non sopporto i commenti, e certa retorica», scrive il giornalista Mediaset, cercando di spiegare la “sua” festa della Repubblica.



«Ami la patria?» si chiede Capuozzo, provando un delicato ma molto efficace parallelo con proprio padre: «Dovrei andare, per restare in famiglia, al ricordo di mio padre, che ho perso quand’ero ancora abbastanza giovane. Un padre con cui mi ero scontrato, senza avere il tempo, poi, di invecchiare insieme, di riconoscerci più simili di quanto pensassimo. Dunque il ricordo di mio padre, con gli anni, si è un po’ affrancato dalla gratitudine inevitabile, per quello che ha fatto per me, o dalla stima postuma per quello che è stato». Facile amare l’eroe, molto più difficile «Amare le sconfitte», scrive ancora Capuozzo, provando il parallelo per la patria italiana e quel padre così discusso eppure impossibile da non amare. «La radice delle parole “padre” e “patria” sono le stesse. E come puoi voler bene a una patria come questa nostra, così scassata e modesta, così difettosa e ingrata ? Io le voglio bene come a mio padre: proprio con l’affetto che si deve a chi ha i suoi difetti, che assomigliano ai miei, con l’abbraccio con cui si va incontro alle bellezze sciupate, agli accenti familiari anche quando straparlano. Magari non dico viva il 2 giugno, ma non la dimentico il 3 o il 4». Chapeau. (agg. di Niccolò Magnani)

Un messaggio su Facebook, come spesso gli capita, per poter dare il proprio contributo alla Festa della Repubblica in questo 2 giugno, 71esimo compleanno del nostro Paese: Matteo Renzi non poteva mancare in testa ai commenti per la grande festa del 2 giugno. E lo fa con uno spirito non banale, «ammetto che all’inizio faticavo ad amare la festa del 2 Giugno. Fu merito di Carlo Azeglio Ciampi, soprattutto, portare a riflettere la nostra generazione su questo appuntamento: ci insegnò che la parola Patria poteva e doveva essere riscoperta», scrive Renzi per la Festa della Repubblica.

Secondo il segretario Pd, «Ho scolpite nella mente tante immagini concrete di attaccamento all’Italia e ai suoi valori. Immagini concrete di coraggio che fanno giustizia di luoghi comuni sterili e mediocri sull’Italia. Per tutti questi motivi vorrei augurare a tutti e a ciascuno una buona Festa della Repubblica. Non è uno stanco rituale, ma è la gioia di appartenere a una grande storia condivisa», conclude l’ex premier già in piena “campagna elettorale” per le prossime Elezioni. (agg. di Niccolò Magnani)

È cominciata a Roma la Parata delle Forze Armate ai Fori Imperiali per la Festa della Repubblica, il 71esimo compleanno per la nostra Italia. Lungo questo 2 giugno 2017, il capo dello Stato presenzierà a numerose iniziative e celebrazioni nella Capitale, con l’arrivo giusto un’ora fa sui Fori assieme a tutto lo stato maggiore delle forze armate che ora stanno sfilando in parata davanti a tutti i rappresentanti della vita politica e istituzionale di questo Paese. In un messaggio inviato da Sergio Mattarella al capo di Stato Maggiore della Difesa, il Generale Claudio Graziano, il Presidente della Repubblica scrive: «Nel settantunesimo anniversario della nascita della Repubblica Italiana, rivolgo il mio saluto agli uomini ed alle donne delle nostre Forze Armate ed insieme a loro rendo omaggio ai tanti caduti lungo il difficile e sofferto cammino del nostro Paese verso la libertà e la democrazia». Il passaggio forse più significativo è quello in cui tenta di costruire un ponte e un parallelo tra quei “valori” della nascita repubblicana e il difficile contesto e mondo e di oggi: «I valori che ci hanno unito il 2 giugno del 1946 continuano a guidarci per realizzare lo stesso desiderio dei nostri padri: dare alle future generazioni un’Italia in pace, prospera e solidale, in grado di assolvere a un ruolo autorevole e propulsivo all’interno di quella comunità internazionale che abbiamo contribuito a edificare».

In questo mondo, secondo Mattarella nella parte conclusiva del suo messaggio per la Festa della Repubblica: «ci accompagna la consapevolezza che in un mondo sempre più interdipendente, non potrà esservi vera sicurezza se permarranno focolai di crisi e conflitti; non potrà esservi vero benessere se una parte dell’umanità sarà costretta a vivere nella miseria». (agg. di Niccolò Magnani)

La Festa della Repubblica Italiana e che ricorre oggi 2 giugno è anche l’occasione per poter assistere ad una serie di appuntamenti, iniziative ed eventi in programma in tutto il Paese. Anche la città di Trieste festeggerà il 71esimo anniversario della fondazione della Repubblica, e lo farà con una cerimonia promossa dalla Prefettura ed in collaborazione con il Comune della città. Il programma per la giornata odierna, reso noto dal portale TriestePrima.it, prenderà il via alle 10:00 con l’alzabandiera in piazza Unità d’Italia, che avverrà alla presenza del presidente del consiglio comunale Marco Gabrielli. Le celebrazioni si sposteranno poi nel pomeriggio quando, nella medesima piazza, avrà luogo l’attesa esibizione dei Gruppo storico di tamburi dello Scriptorium Foroiuliense, seguito dalle performance delle ginnaste della SS Santa Maria di Lestizza e del Gruppo Sbandieratori e Musici di Fornovo. La Festa della repubblica rappresenterà anche l’occasione per inaugurare ufficialmente la mostra realizzata dall’associazione cittadina Radici & Futuro. Dopo un intenso pomeriggio in Piazza Unità, dove non mancherà il primo cittadino Roberto Dipiazza, si proseguirà con la cerimonia dell’ammainabandiera fino all’evento serale, in programma alle 19:30 in piazza Verdi, dove avrà luogo il concerto curato dal conservatorio di musica “Giuseppe Tartini”. (Aggiornamento di Emanuela Longo)

Sono tante le città che in occasione della Festa della Repubblica prevedono cerimonie e festeggiamenti. Fra queste anche Bergamo, che riunirà i propri concittadini in Piazza Vecchia a partire dalle 10 di domani. L’evento vivrà lo schieramento di diversi reparti di formazione delle autorità nazionali, ovvero le Forze Armate, i Gonfaloni del Comune e della provincia di Bergamo, dei Corpi Armati e Civili e dei Medaglieri delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma, oltre che ai Labari. Il programma, riportato nel dettaglio da Bergamo News, prevede inoltre una mostra organizzata dall’Associazione Nazionale Alpini nella fascia pomeridiana. Dalle 14:30 i cittadini e i visitatori potranno infatti assistere a “Cent’anni fa… La Grande Guerra 2017”, che rimarrà aperta fino al prossimo 3 giugno. Il Palazzo Frizzoni prevede invece un’esposizione dei manifesti storici creati appositamente per le celebrazioni del 2 giugno, oltre che a prevedere delle visite guidate per l’evento “Bergamo a porte aperte” organizzato dal comune e dal Liceo Linguistico Giovanni Falcone. [Agg. di Morgan K. Barraco]

Il 2 giugno, la Festa della Repubblica, è una data molto importante per il nostro Paese. L’evento sancisce infatti non solo l’autonomia del nostro territorio dal dominio della monarchia, ma anche la nascita della democrazia. A non voler festeggiare sarà invece la Lega Nord, che nella giornata di oggi ha ricevuto un’eloquente lettera del Segretario Matteo Salvini. “Oggi scriverà ai 300 sindaci della Lega ed ai 3.000 amministratori perché il 2 giugno si tengano lontani da qualsiasi celebrazione”, sottolinea nella sua missiva l’icona del Carroccio. Il motivo? Secondo Salvini non ci sarebbe nulla da festeggiare per via dell’emergenza immigrati, motivo per cui partecipare all’evento evidenzierebbe solo un gesto ipocrita. Immediata l’adesione di Varese, sottolinea il quotidiano locale, grazie alla decisione di Matteo Bianchi, il sindaco di Morazzone, che ha unito il proprio pensiero a quello di Salvini. Il Primo Cittadino ha infatti manifestato la convinzione che “i continui tagli ai comuni rendono sempre più difficile garantire i servizi minimi ai cittadini”. [Agg. di Morgan K. Barraco]

Domani si festeggia il 71esimo compleanno della Repubblica Italiana con la festa del 2 giugno che vedrà festeggiamenti e celebrazioni in tutta Italia, come di consueto: torna alla mente, come del resto ogni anno, lo storico discorso di insediamento del Presidente Sandro Perttini nel 1978, appena eletto al Quirinale. A ben leggere alcuni passaggi di quello storico discorso tutto legato al valore profondo della Resistenza e della nascita della Repubblica, si possono trovare alcuni punti di contatto con quanto oggi il nostro Paese vive come dinamiche e urgenze assai problematiche. «Bisogna che la Repubblica sia giusta e incorrotta, forte e umana: forte con tutti i colpevoli, umana con i deboli e i diseredati», diceva in Parlamento nel suo discorso iniziale il socialista Pertini.

La sua conclusione poi, rimase tra i principali discorsi istituzionali spesso poi ripreso in altri messaggi dei successivi capi dello Stato: «Così l’hanno voluta coloro che la conquistarono dopo venti anni di lotta contro il fascismo e due anni di guerra di liberazione, e se così sarà oggi, ogni cittadino sarà pronto a difenderla contro chiunque tentasse di minacciarla con la violenza». (agg. di Niccolò Magnani)

A Bologna domani si festeggia “l’altro 2 giugno” con la Festa della Repubblica italiana contro la guerra: per il secondo anno consecutivo va in scena una particolare marcia della pace presso i giardini Margherita, tra le 10.30 e le 14 di domani, per contestare gli armamenti militari, le missioni del nostro esercito e i conflitti sorti tra Iraq, Siria e Libia. Come ricorda una delle organizzatrici di questo particolare “altro 2 giugno”, Sandra Soster, in conferenza stampa a Bologna, «Di fatto il 2 giugno è diventata anche la festa delle forze armate e così l’enfasi si è spostata dalla Costituzione repubblicana alla Difesa della Repubblica. Benissimo, ma noi siamo quelli che ‘l’Italia ripudia la guerra’ e questo significa anche dire dei no e sostenere un’iniziativa diplomatica e di cooperazione molto più forte di quanto si fa attualmente per ricucire e prevenire i conflitti». Nasce tutto con la marcia della pace dello scorso 1 gennaio 2016 in seguito agli attentati di Parigi e alla guerra in Siria, con la partecipazione di più di trenta realtà sociali e dell’associazionismo d’ogni colore.

«Festival francescano, la Comunità islamica, la Comunità Papa Giovanni XXIII, Legambiente, Libera, la parrocchia di Sant’Antonio da Padova alla Dozza, Pax Christi», e molti altri ci saranno domani alla festa alternativa al 2 giugno. Migranti, pace e incontro, i tre cardini dello strano movimento che rilancia il programma da chiedere al prossimo governo, «No alla corsa alle spese militari, sì alla legge sulla nuova cittadinanza». (agg. di Niccolò Magnani)

In occasione della Festa della Repubblica Italiana il Presidente Mattarella ha inviato un lungo messaggio a tutti i prefetti d’Italia ricordano come ad oggi i veri problemi che restano “sul groppone” all’intero Paese si chiamano terremoto e corruzione, due nodi che il nostro Stato deve affrontare e risolvere nel più breve tempo possibile. «Il contrasto alla criminalità organizzata, alla corruzione e al malaffare richiede un convinto coinvolgimento etico e culturale, in grado di contrastare elusione di regole e logiche di appartenenza. Le azioni a difesa della legalità nelle attività economiche varranno anche a rafforzare la volontà di quegli imprenditori che, non rinunciando al loro futuro in Italia, contribuiscono alla ripresa economica e occupazionale del Paese».

Secondo il Capo dello Stato Mattarella, domani atteso alle tante celebrazioni per il 2 giugno a Roma, non solo il malaffare ma anche il recupero e il ripristino delle aree sismiche resta al centro dell’agenda programmatica di qualsiasi governo. «La difficile gestione dell’emergenza sismica ha evidenziato la necessità che la collaborazione fra i livelli di governo sia sempre operosa e solidale, e lo stesso spirito deve accompagnare le azioni volte alla ricostruzione di quelle aree: priorità nazionale che non può conoscere arretramenti», chiede direttamente al Governo il Presidente della Repubblica. (agg. di Niccolò Magnani)

La ricorrenza del 2 giugno è sempre molto sentita dai più patriottici, ma perché la Festa della Repubblica si festeggia proprio il 2 giugno? Il motivo è molto semplice, si festeggia infatti la data in cui si tenne il referendum istituzionale del 1946, in cui si decise quale forma di governo dare all’Italia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale. Fu la grande sfida elettorale tra chi voleva instaurare la Repubblica e chi invece voleva andare avanti con la Monarchia. Un appuntamento per due volte storico visto che per la prima volta nella storia del nostro paese parteciparono alla consultazione anche le donne. Votarono oltre 23 milioni di persone e la vittoria della Repubblica fu decisamente netta, oltre 12 milioni e 700 mila voti contro i 10 milioni e 700 mila voti a favore della Monarchia, che fu decisamente più votata nelle regioni meridionali, mentre al centro-nord prevalse la Repubblica. L’Italia divenne dunque una Repubblica e il referendum del 2 giugno venne scelto come data simbolica per la Festa della Repubblica che da allora si celebra ogni anno, dalla prima edizione del 1948 con la prima sfilata presso i Fori Imperiali a Roma, fino ai giorni nostri.

E’ tutto pronto per la Festa del 2 giugno: la Festa della Repubblica sarà celebrata a Roma e in tutta Italia con una serie di eventi dedicati, come sempre, ai quali prenderanno parte le più alte cariche istituzionali, compreso il Presidente della Repubblica Mattarella, e le Forze Armate. La tradizionale Parata ai Fori Imperiali sarà aperta in questo 2 giugno 2017 da un’iniziativa molto speciale. Sfileranno infatti le 400 fasce tricolori dei Sindaci provenienti da tutta Italia, un riconoscimento che lo Stato ha voluto tributare ai primi cittadini, considerando le difficoltà di un anno che a causa del terremoto e delle calamità naturali ha messo in ginocchio molti Comuni del nostro paese. Al coraggio dei Sindaci e al lavoro che svolgono quotidianamente in ogni località italiana sarà dunque dedicata la prima parte della storica Parata.

Ovviamente ai Fori Imperiali ci sarà spazio anche per la parte più tradizionale della Parata, con le Frecce Tricolori che sfileranno davanti al Presidente della Repubblica presente in tribuna, assieme a tutti i reparti delle Forze Armate. Il Presidente Mattarella, prima di presenziare alla sfilata che inizierà alle ore 10 del mattino, parteciperà ad un altro tradizionale rituale del 2 giugno previsto per le ore 9.15, quando depositerà una corona di fiori presso l’Altare della Patria. Per cittadini e turisti che si godranno la Festa della Repubblica nella Capitale, dalle 15 alle 19 ci sarà la possibilità di visitare i Giardini del Quirinale che saranno aperti al pubblico. Un’iniziativa che sicuramente riscuoterà il tradizionale successo, così come la visita a Palazzo Madama che sarà aperto al pubblico dalle ore 10 alle ore 18, con un turno di visita ogni 20 minuti per tutti coloro che vorranno visitare la sede del Senato della Repubblica.

2 giugno che molti vivranno a Roma, ma che moltissimi anni sfrutteranno per godersi un ponte di vacanza. La Festa della Repubblica in questo 2017 cade infatti di venerdì, l’ideale per prendersi un weekend di riposo da prolungare fino a domenica sera. E le autostrade prevedono un fine settimana da bollino vero, visto che gli italiani che si metteranno in viaggio, secondo le previsioni, saranno circa otto milioni. Secondo i dati di Federalberghi ben il 93% degli italiani che faranno vacanza durante il ponte sceglieranno comunque mete italiane per il loro relax. Un incremento di circa il 9% che secondo l’associazione degli albergatori italiani è un primo segnale di buon auspicio per la stagione turistica estiva che sta per aprirsi. Il meteo che prevede bel tempo fino al 4 giugno servirà un assist importante per chi vorrà vivere una vacanza anche al mare, e le autostrade saranno presumibilmente intasate nelle mattinate di venerdì 2 e di sabato 3 giugno, mentre domenica dal pomeriggio è previsto il flusso del ritorno, soprattutto dal Nord dove dall’Austria e dall’Est Europa torneranno anche coloro che sono andati a festeggiare la festività della Pentecoste del 4 giugno.