Stanno emergendo particolari sempre maggiori sull’identità di Louise Alexandra Mazzucato, la pirata della strada arrestata a Roma dopo aver travolto cinque persone nel quartiere di Monteverde, non avendo rispettato il semaforo rosso alla guida della sua Smart davanti alle strisce pedonali. La quarantatreenne, insegnante di pilates, è scesa dall’automobile in stato di shock. La ragazza che era al suo fianco in macchina ha affermato che Louise Alexandra Mazzucato è stata colta da una crisi epilettica e non è riuscita a frenare al semaforo rosso. Per la donna però pesano i precedenti per droga, sostanze stupefacenti come la cocaina che ha assunto anche prima di mettersi alla guida, come emerso dal test effettuato dopo il suo arresto. Inoltre, la donna era senza patente ma nonostante questo non aveva smesso di guidare negli ultimi due anni,



A Louise Alexandra Mazzucato è stata infatti ritirata la patente nel 2015, perché non si era presentata ai test dovuti di controllo, in quanto era stata già segnalata per essere consumatrice di droghe, come riporta il quotidiano romano Il Messaggero. Ma è nel 2013 che la quarantatreenne era stata protagonista di un altro grave incidente, come riportato sempre dal giornale capitolino, perché in via dei Settebagni aveva causato un sinistro senza fermarsi a prestare soccorso agli altri automobilisti coinvolti, ma anzi era fuggita via. I problemi con la legge di Louise Alexandra Mazzucato riguarderebbero anche un presunto caso di estorsione, con la richiesta di 300 euro ad un conoscente per restituire il telefonino di cui era venuta in possesso. Una storia problematica che ha trovato però il suo apice nel gravissimo incidente in cui cinque persone sono rimaste ferite, di cui due in gravi condizioni. Resta ora da capire perché, pur avendo assunto sostanze stupefacenti come riportato dai test tossicologici, Louise Alexandra Mazzuccato fosse alla guida della sua auto senza patente, e perché non si sia fermata nonostante il semaforo rosso.



Leggi anche

VIOLENZA CONTRO LE DONNE/ L'alternativa alla "liturgia" di panchine e scarpe rosse