L’uccisione di Olindo Pinciaroli, veterinario, sposato e padre di una bimba di appena 4 anni, resta senza movente. A commettere l’omicidio, secondo l’accusa, sarebbe stato il suo giovane collaboratore appena 23enne, Valerio Andreucci, che però dal carcere non avrebbe ammesso quanto commesso. Ad incastrarlo sarebbero però le contraddizioni ed i messaggi inquietanti inviati agli amici poche ore prima del dramma, dai quali sarebbe trapelata la premeditazione. Le accuse a suo carico, al momento sono di omicidio volontario. Secondo il pm Pucilli, come rivela Il Resto del Carlino, le modalità della sua condotta andrebbero ad evidenziare “una particolare inclinazione a delinquere”. Espressione che trapela dopo l’investimento della vittima con il furgone dopo averla ripetutamente pugnalata con un grosso coltello. Il comportamento di Andreucci, dunque, per l’accusa sarebbe indice di “particolare crudeltà e pericolosità del soggetto che risulta aver agito con la piena volontà di uccidere e senza un movente specifico”. Il pubblico ministero si è poi espresso anche sugli sms inviati agli amici la notte prima del delitto di Osimo e dai quali trapelerebbe “la volontà omicidiaria da parte di Andreucci già diverse ore prima del fatto”.
Attorno al delitto di Osimo avvenuto la mattina del 21 maggio scorso e nel quale è rimasto vittima il veterinario Olindo Pinciaroli, ucciso con 15 coltellate, restano ancora numerose ombre. Per gli inquirenti, l’unico responsabile dell’omicidio sarebbe il giovane 23enne Valerio Andreucci, collaboratore della vittima e da alcuni giorni in arresto. Eppure, il fantino non ricorderebbe nel dettaglio quanto avvenuto quella tragica mattina, mentre si trovavano entrambi a bordo dell’ambulanza veterinaria. Forse perché ancora sotto choc, o probabilmente a causa del consumo di cocaina che avrebbe ammesso di aver fatto la notte precedente. Ad emergere, ora, sono alcuni sms inquietanti che il presunto assassino avrebbe inviato agli amici la notte precedente al delitto e che potrebbero contenere il grave elemento della premeditazione. A rivelarli è il quotidiano Il Resto del Carlino che pone l’accento sul messaggio inviato alle 4.59 della notte del 21 maggio dal cellulare di Andreucci ad un amico, a distanza di sole poche ore dal delitto di Olindo Pinciaroli: “Vado ad ammazzare uno”.
Solo alle 11.54 sarebbe giunta la risposta: “Come è andata?”. L’amico dell’ascolano si riferiva forse all’annunciato omicidio? E se così fosse, perché non ha fatto nulla affinché ciò non capitasse? Forse non ha dato credito alle sue parole? Di certo potrebbe, con le sue dichiarazioni, contribuire anche a fare luce sul movente che ad oggi ancora mancherebbe ed in generale chiarire l’inquietante scambio di messaggi con il 23enne. La verità dietro l’omicidio di Osimo, infatti, non sarebbe ancora emersa sebbene non sia stata esclusa del tutto la possibilità che Olindo fosse a conoscenza di qualcosa di scomodo che avesse a che fare con il suo giovane e forse poco affidabile collaboratore.
Nelle ultime ore, tuttavia, sarebbe emerso un altro giallo nell’ambito del caso di Osimo. Si tratterebbe di quanto finito agli atti dell’inchiesta e che farebbe riferimento ad un visibile turbamento di Valerio Andreucci in seguito ad un sms inviato dalla fidanzata, circa due settimane prima dell’omicidio di Olindo Pinciaroli. Su tale aspetto sarebbe stata importante la testimonianza di un amico del 23enne arrestato: “Quella notte mi ha girato l’sms che la sua ragazza gli aveva mandato annunciandogli che era incinta, ma che il figlio non era suo, ma del suo ex ragazzo. Un fatto che lo aveva turbato”, ha dichiarato. Potrebbe essere dipeso anche da questo l’uso di droga da parte del giovane? E soprattutto, Valerio si riferiva a questa circostanza quando asseriva sempre via sms di volersi togliere la vita?
Domande, queste, alle quali nelle ultime ore gli inquirenti stanno cercando di rispondere. Ecco allora che, alla luce di questo nuovo fatto anche l’sms nel quale annunciava di voler uccidere qualcuno potrebbe avere un significato differente, poiché potrebbe riferirsi non al veterinario ucciso e del cui omicidio è indagato, bensì all’ex della sua fidanzata. Circostanza che non si può escludere, sebbene dalle parole di Valerio Andreucci spunterebbero anche altri chiari riferimenti alla vittima, come l’espressione infelice “ciccione bastardo”, forse riferita proprio alla fisicità di Olindo.