Una violenza inaudita ancora una volta a scapito di una giovane donna quella che si è registrata alle porte di Crema, in provincia di Cremona. La vittima è una ragazza di appena 20 anni, “venduta” dal suo fidanzato, un 36enne italiano pregiudicato, a due marocchini dai quali ha subito violenza di gruppo. Stando alla ricostruzione degli inquirenti, il compagno l’avrebbe prima fatta bere per poi condurla, con l’inganno, in un capannone abbandonato alle porte di Crema, dove si sarebbe consumata la violenza. Qui, infatti, ad attenderli c’erano due marocchini senza fissa dimora di 52 e 48 anni, rispettivamente incensurato e con precedenti. I tre uomini avrebbero così abusato della giovane 20enne prima della denuncia di quest’ultima, ancora sotto choc. La ricostruzione inquietante della violenza di gruppo è stata resa nota dagli inquirenti nel corso di una conferenza stampa tenutasi questa mattina, alla presenza del questore di Cremona, Gaetano Bonaccorso, del vicequestore Daniel Segre e del pubblico ministero Lisa Saccaro.
Dopo la denuncia presentata dalla 20enne vittima di abusi, hanno preso il via le indagini che, grazie al racconto dettagliato della giovane avrebbero permesso di confermare il terribile episodio di violenza di gruppo e condotto ai tre responsabili. In poche ore, il fidanzato italiano 36enne e i due immigrati marocchini sarebbero stati intercettati e fermati. Non è tardata ad arrivare la convalida dell’arresto da parte del gip. Non si esclude che la coppia di stranieri stesse progettando la fuga. Ulteriore conferma ai racconti della vittima sarebbe giunta dai referti medici dell’ospedale di Crema al quale la 20enne si era rivolta, accompagnata da un amico. Gli stessi sanitari nel fornire le prime cure hanno riscontrato i segni inequivocabili della violenza di gruppo.