In un’intervista nel giorno del Gay Pride rilasciata al portale gay tv, l’attore Leopoldo Mastelloni ha parlato di molti temi, sottolineando innanzitutto l’omofobia che regna sovrana nel mondo dello spettacolo, soprattutto in televisione. “Gli omosessuali,” spiega Mastelloni, “in tv sono tollerati solo se diventano delle macchiette e se ostentano il proprio essere gay in maniera comica. Altrimenti, se lavori senza fare della tua sessualità una barriera e semplicemente cerchi di comportarti da professionista, allora scatta il lato morboso, si interessano alla tua vita privata e inizi a dare fastidio. Hanno cercato di rendere anche me una macchietta: io invece sono stanco di questo cercare continuamente etichette, del banalizzare tutto senza pensare al valore di una persona. A 72 anni ho diritto a pensarla come voglio e a non aver paura delle mie idee.”
E lo stesso vale anche per le unioni civili tra persone dello stesso sesso, di cui spesso si parla in maniera polemica. Spiega Mastelloni: “Non credo che i gay debbano essere ossessionati da questa idea di scimmiottare a tutti i costi i matrimoni, di voler rincorrere su un matrimonio che non gli dovrebbe interessare. A 72 anni direi che per me non sarebbe davvero sano pensare ad un eventuale matrimonio, l’età della ragione me lo impone.” Nell’intervista a gay tv Leopoldo Mastelloni prosegue ad attaccare toccando il tema del conformismo, che gli sta molto a cuore: “Non sono mai stato al Gay Pride o ai grandi raduni, come il concerto del Primo Maggio. Sono terrorizzato dalla folla e certo che vi si partecipi più per convenzione che per convinzione. La situazione relativa alle classificazioni in un paese come l’Italia è ormai esasperata: mi sono state attribuite frasi che non mi appartengono, come “meglio frocio che gay”, non è davvero un qualcosa che possa appartenere al mio lessico, né ora né in passato.”