Nell’edizione del Corriere della Sera di domenica 11 giugno intervista a Mark Goldfeder, trentunenne rabbino e teologo americano molto attivo anche nel campo della giustizia, avvocato e giudice nei tribunali ebraici di Chicago. Un personaggio di cultura che sta portando avanti il tema di come la fede possa coniugarsi con la legge con grande convinzione. Le affermazioni di Goldfeder sono abbastanza nette in questo senso: “La religione dà al diritto l’anima, il senso, la giustizia. Il diritto struttura la religione, la difende, la rafforza”. Dunque secondo Goldfeder la religione ha bisogno della legge per riuscire ad affermarsi nella società moderna, altrimenti rischia di non farcela: un concetto che Goldfeder, che ama essere presentato semplicemente come un “rabbino ortodosso praticante”, applica ogni giorno nella sua vita nei tribunali, difendendo musulmani che vogliono mantenere le loro liberà religiose anche in prigione, come ad esempio quella di non tagliarsi la barba e tenerla lunga all’uso delle tradizioni islamiche.
A parere di Goldfeder anche l’Islam, in questi tempi moderni più che mai sotto accusa a causa del terrorismo dilagante, può trovare rafforzamento come tutte le religioni dall’applicazione del diritto. Il rabbino di Chicago distingue con forza tra la religione islamica e l’islamismo radicale che sfocia nel terrorismo, e Goldfeder pone una linea di demarcazione molto netta: “I terroristi dicono di essere islamici. Dobbiamo rispondere no, il vostro non è islam, è islamismo radicale”. Una maniera di porre le differenze messa in pratica nell’attività legale del rabbino, che si batte per la libertà religiosa nei posti dove c’è bisogno di tutelarla, come nelle prigioni in America o in Medio Oriente. Goldfeder ha poi affermato di guardare con interesse a istituzioni come la European Academy of Religion, purché gli studi religiosi tendano a insegnare e valorizzare le differenze tra i vari culti, e non a portare all’appiattimento di un’unica religione moderata ma priva di radici, che devono essere poi tutelate e rafforzate dall’applicazione del diritto.