Sono trascorsi 20 anni dal celebre omicidio di Silvia Ruotolo, la 39enne uccisa l’11 giugno 1997 all’Arenella, Napoli, sotto gli occhi dei figli. Un delitto di camorra, nel quale Silvia fu una vittima innocente della furia omicida che si scatenò quel giorno, quando un commando armato diede fuoco, all’impazzata, contro un avversario colpendo mortalmente anche la 39enne. A lei va un triste primato, quello di essere stata la prima donna vittima innocente di camorra e che ancora oggi fa indignare e commuovere Napoli e l’Italia tutta. Dal grande dolore e dalla forte rabbia che la sua morte suscitò, prese piede anche l’impegno, concretizzatosi, come ricorda Napoli Fanpage, nella nascita di una fondazione a suo nome che si pone l’obiettivo di diffondere gli ideali della legalità e della giustizia nelle scuole di Napoli e non solo. L’obiettivo della camorra non era Silvia Ruotolo ma un affiliato al clan Cimmino del Vomero, Salvatore Raimondi. Il commando, nell’aprire all’impazzata il fuoco, non si fece scrupoli e colpì anche Silvia la quale, a differenza del loro obiettivo rimasto ferito, cadde sotto i 40 colpi esplosi.



Ad assistere alla macabra scena furono i due figli, Francesco di appena 5 anni, il quale si trovava con lei mentre insieme si dirigevano verso la casa sulla salita Arenella, e la figlia maggiore di 10 anni, Alessandra, che ha assistito all’omicidio della madre dal balcone. Un omicidio orrendo, avvenuto in pieno giorno e che poi sarebbe diventato simbolo della lotta alla camorra. Pochi mesi dopo il delitto, Rosario Privato, uno dei killer, fu arrestato mentre si trovava in vacanza in Calabria. Al culmine del processo, nel 2001 arrivarono le condanne all’ergastolo a carico dello stesso Privato – diventato intanto collaboratore di giustizia -, ma anche del boss del Vomero Giovanni Alfano, Vincenzo Cacace, Mario Cerbone, e dell’autista del gruppo di fuoco Raffaele Rescigno.



La città di Napoli oggi, come 20 anni fa, ricorda l’omicidio di Silvia Ruotolo, alla quale è stata dedicata una lapide al Vomero, in piazza Medaglie d’Oro. La figlia Alessandra Clemente, assessore comunale alle Politiche giovanili, ieri e oggi ha ricordato la mamma, vittima innocente di camorra, insieme a Libera e ad altre associazioni in un evento presso i giardinetti di piazza Medaglie d’Oro. Come ogni anno, le istituzioni ma anche le scuole e le associazioni manifesteranno la propria vicinanza all’intera famiglia della vittima. Presente all’evento commemorativo anche il figlio minore di Silvia Ruotolo, Francesco Clemente. La giornata proseguirà con la messa alle ore 17.00 celebrata da don Luigi Ciotti e don Tonino Palmese in ricordo della vittima di camorra e poi alle 20.00, nuovamente in pizza Medaglie d’Oro chiuderanno le giornata le esibizione del rapper Lucariello e del Flamenco Napuleno Trio.

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