È ufficiale, dopo le polemiche dei giorni scorsi, la Regione Veneto ha depositato ufficiale ricorso contro il decreto Vaccini del governo Gentiloni che rende di fatto obbligatorio per asili nido e materna la vaccinazione, pena l’esclusione dall’iscrizione e una grossa pena pecuniaria. «La Regione Veneto farà ricorso contro il decreto che prevede l’obbligatorietà dei vaccini: il rischio è di avere una fuga dalle vaccinazioni come risposta a fronte di un modello veneto basato sull’ascolto che funziona, come dimostra il 92,6% di copertura che abbiamo», ha annunciato il Presidente Luca Zaia questa mattina. Una scelta importante, la prima netta e clamorosa contro il recente decreto del Ministro Lorenzin (firmato già dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella). «La nostra scelta – ha sottolineato Zaia – non mette in dubbio l’importanza e l’utilità dei vaccini», ma la polemica si riaccende attorno ad una vicenda che deve purtroppo “combattere” da tempo contro fake news e appelli esagerati in entrambe le “fazioni” pro/contro vaccini.



Dopo le parole del Governatore Zaia, è anche l’assessore alla Sanità della regione Veneto a commentare la decisione di impugnare il decreto davanti alla Corte Costituzionale. I motivi accennati da Zaia vengono spiegati nel dettaglio da Luca Coletto sull’Ansa: «Il Veneto, che non ha l’obbligo vaccinale, così come 15 Paesi europei importanti (dalla Germania alla Spagna, dal Regno Unito ai Paesi del nord Europa), ed è l’unica regione ad avere un’anagrafe vaccinale digitale, ha dimostrato, con una performance del 92,6%, che non è l’obbligo a risolvere il problema, quanto il dialogo con le mamme e le famiglie». No all’obbligo, sì al dialogo: la ricetta veneta sembra funzionare e per questo arriva la scelta di Zaia di andare contro il Governo italiano. «La nostra preoccupazione è che l’effetto della coercizione crei un abbandono più che fisiologico della vaccinazione. E non agiamo certo per soldi, ma per una questione di principio;  siamo favorevoli ai vaccini, ma con una politica di trasparenza e informazione del territorio, evitando le fake news su internet e il sentito dire», conclude Coletto, assessore regionale alla Sanità.

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