La morte di Maria Ungureanu rimane avvolta in un alone di mistero. Al centro delle indagini rimangono per ora Daniel Ciocan e la sorella Cristina Ciocan. La storia della bambina di 11 anni ritrovata riversa nella piscina di un resort di San Salvatore in Telesino, ha sconvolto l’opinione pubblica per via di molti particolari. Non solo per la modalità con cui è stato messo in atto il suo omicidio, ma anche per il vissuto di violenza che si portava già sulle spalle.



Si dibattono intanto ancora difesa ed accusa per la morte di Maria Ungureanu, divisi fra la tesi innocentista e colpevolista di Daniel Ciocan. Sarebbe stato lui secondo il difensore della famiglia della vittima, non solo a mettere in atto gli abusi sulla piccola, ma anche ad ucciderla, forse per metterla a tacere. Alla sorella dell’imputato, Cristina Ciocan, si attribuisce invece un ruolo più marginale. Secondo le ipotesi degli investigatori, la donna era a conoscenza delle violenze sulla bambina e avrebbe protetto il fratello per depistare le indagini. 



Giovanissima, Maria Ungureanu aveva infatti subito diversi abusi, anche il giorno prima del delitto. Le ricerche su quanto accaduto quella sera ruotano tutte attorno al resort, in cui ieri pomeriggio gli inquirenti hanno effettuato un altro sopralluogo. Come sottolinea Il Quaderno, nel pomeriggio il nuovo Procuratore Capo di Benevento, Aldo Policastro, ha raggiunto il resort al fianco delle autorità e questo nuovo particolare potrebbe far pensare che le ricerche della verità non sono cessate. Da tanti mesi ormai non si ricevono ultimi aggiornamenti sull’omicidio di Maria Ungureanu, mentre la comunità italiana attende al più presto una svolta e la conclusione del caso. 

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