Mentre ci si domanda se Igor Vaclavic abbia realmente lasciato l’Italia, sarebbe stato aperto un procedimento disciplinare contro due agenti del carcere che parlarono in tv della condotta del killer di Budrio negli anni di detenzione. Lo rivela La Nuova Ferrara che spiega come i due agenti di polizia penitenziaria e sindacalisti, Roberto Tronca e Fabio Renda, a causa di alcune loro dichiarazioni rese alla trasmissione Pomeriggio 5, ora potrebbero finire nei guai. I due uomini parlarono della permanenza di Igor Vaclavic in carcere a Ferrara tra il 2011 e il 2015, della sua buona condotta e della liberazione anticipata. A loro detta, il serbo avrebbe adottato un comportamento di basso profilo al fine di ottenere quanto prima la scarcerazione e tornare così a delinquere. A loro dire, dunque, agendo in modo furbo, indusse in errore coloro che poi lo premiarono concedendogli la liberazione anticipata. I due agenti e sindacalisti ora saranno sentiti in procura come testimoni non indagati. Il loro legale ha precisato sul quotidiano: “Loro parlavano nel ruolo di sindacalisti, non come agenti che custodivano Igor/Norbert (nell’intervista fu omessa questa precisazione, ndr) e le loro dichiarazioni sono state mandate in onda in modo parziale”.
E se Norbert Feher, alias Igor Vaclavic, avesse già lasciato l’Italia, beffando ancora una volta gli oltre mille uomini dell’Arma che da più di due mesi sono impegnati nella sua ricerca? Un’eventualità, questa, presa in esame anche da alcuni esperti, sebbene per settimane gli inquirenti abbiano manifestato la loro convinzione sul fatto che il killer di Budrio e Portomaggiore sia ancora nella zona rossa.
A pensarla diversamente, nei giorni scorsi, era stato anche il criminologo Marco Strano, esperto di sicurezza del sindacato di polizia Pnfd, il quale in una intervista al Fatto Quotidiano, aveva espresso la sua convinzione: è “difficile, molto difficile” che il super ricercato sia ancora nascosto (semmai lo fosse mai stato) nella fitta vegetazione dove si concentrano le operazioni di ricerca. “In due mesi lo avrebbero individuato. Sì, hanno trovato tracce biologiche, ma quelle non sono databili”, aveva detto l’esperto. Ora, ad alimentare questo dubbio sollevato anche dagli abitanti della zona rossa, è una misteriosa cartolina raffigurante l’Amerigo Vespucci, e giunta nei giorni scorsi al Comando dei Carabinieri di Ferrara.
Una cartolina come tante ma che, come evidenzia La Nuova Ferrara, riporta raffigurata una freccia, ambigua ed in parte scherzosa, che potrebbe avere un significato collegato forse allo stesso contenuto scritto sul retro. Una scrittura incerta, in un italiano sgrammaticato, la cui firma finale fa rabbrividire. L’autore della missiva non ha scritto l’indirizzo completo ma si è limitato ad indirizzare la cartolina al “Commando Centrale Carabinieri Ferrara”, certo che sarebbe comunque arrivata. “Per grazie Livorno. Addio Italia m… e soldati sckifi. Igor”, questo il messaggio scritto sul retro.
Non è detto che sia realmente Igor Vaclavic il vero autore della cartolina giunta a Ferrara e riportante il timbro postale del centro smistamento meccanizzato di Firenze in data 17 maggio. In questi mesi, sappiamo bene quante siano state le finte segnalazioni, gli avvistamenti suggestivi o volutamente non veritieri e che hanno spinto le forze dell’ordine a prestare attenzione, rallentando così le indagini. Dietro la cartolina a firma di Igor, dunque, potrebbe esserci solo uno scherzo di cattivo gusto? E’ certamente il caso di chiederselo, nonostante sia entrata comunque nel materiale d’indagine e sottoposta a tutti i dovuti accertamenti. Potrebbero essere già in mano agli inquirenti spunti grafologici che, insieme ai prelievi del Dna potrebbero essere sottoposti ad un confronto con quelli di Igor-Norbert. Che sia uno scherzo o meno, ci sarebbe comunque una inquietante coincidenza temporale che accomunerebbe la data del timbro postale della cartolina e le ultime parole degli inquirenti, i quali di recente hanno confermato come di Igor il serbo ormai da metà maggio non ci siano più tracce nella zona rossa tra Marmorta e Consandolo. E se fosse tutt’altro che uno scherzo?