Nessun miracolo: non ce l’hanno fatta Gloria Trevisan e Marco Gottardi. I due ragazzi italiani non risultano più nella lista dei dispersi dell’incendio di Londra, ma in quella delle vittime. Lo ha annunciato l’avvocato della famiglia della giovane architetta ai microfoni de La Vita in Diretta: la Farnesina ha dato l’ufficialità della loro morte. «Credo sia il caso di spegnere le telecamere», ha dichiarato l’avvocato della ragazza intrappolata nella Grenfell Tower. E intanto il bilancio delle vittime continua ad aumentare: per ora sono 33 i morti accertati, ma si tratta di un dato provvisorio. «Ci sono ancora molte persone che mancano all’appello», aveva del resto spiegato il sindaco di Londra, Khan. Peraltro sarà difficile individuare tutte le vittime del disastro. «Tragicamente non ci attendiamo adesso di trovare più nessuno in vita. Visti la gravità della situazione e il calore dovuto alle fiamme, sarebbe un assoluto miracolo se ci fosse ancora qualcuno vivo», ha dichiarato la commissaria della brigata dei pompieri di Londra a Sky News Dany Cotton. (agg. di Silvana Palazzo)



Mentre purtroppo proseguono i ritrovamenti di corpi senza vita all’interno della Grenfell Tower, la polizia di Londra ha emesso un nuovo comunicato in cui riporta il numero aggiornato di vittime, 30, ma potrebbero essere, anzi saranno, molti di più. 30 morti e 76 dispersi, 24 feriti ricoverati in ospedale, 12 dei quali molto gravi; la regina Elisabetta assieme al Principe William si sono presentati a sorpresa oggi negli ospedali dove sono ricoverati i feriti che oltre alle difficili condizioni di salute hanno anche perso tutto con l’incendio della loro casa. Per questo la Casa Reale inglese ha messo a disposizione ogni qualsiasi richiesta di prima necessità, dal cibo ai vestiti fino ai semplici carica batteria per i cellulari, tutto quanto di perso anche se banale nella terribile propagazione delle fiamme.



Secondo il capo della polizia intanto, Stuart Cundy, l’origine dell’incendio si può escludere che sia dolosa: «niente suggerisce che l’incendio sia partito in modo deliberato. Siamo consapevoli dell’angoscia dei familiari e della richiesta di informazioni in tempi rapidi, ma il lavoro sarà ancora lungo: le indagini sulle cause di quanto accaduto dureranno settimane. Purtroppo non ci aspettiamo che si possa trovare alcun sopravvissuto». (agg. di Niccolò Magnani)

Nessuna buona notizia dalla Grenfell Tower di Londra, con i media Uk che rilanciano le ultime dichiarazioni dei pompieri londinesi: stando alla Bbc sarebbero ancora 76 i dispersi dopo l’immenso incendio della torre residenziale nel nord-ovest di Londra. Oltre a loro ci sono già accertati 17 morti di cui è in corso il riconoscimento dell’identità, assai difficile proprio per le condizioni dei cadaveri ritrovati dai vigili del fuoco inglesi. Intanto il Times rivela come il rivestimento finito subito sotto accusa della torre ristrutturata nel 2015 negli Stati Uniti è assolutamente vietato per gli edifici alti; stando a quanto ritengono gli inquirenti, l’indagine penale si soffermerà sopratutto su questo aspetto potenzialmente clamoroso.



Un venditore dell’azienda americana che ha fatto i pannelli di rivestimento della Grenfell Tower, ha spiegato sempre al Times che questa versione negli Usa è vietata negli edifici che superano i 12 metri a causa del loro rischio di infiammabilità. (agg. di Niccolò Magnani)

Purtroppo non solo Gloria Trevisan e Marco Gottardi: i dispersi sono tantissimi nel grave incendio a Londra: si parla di quasi 100 morti, ma i numeri sono ancora troppo aleatori vista l’assoluta difficoltà a rintracciare i corpi e ancor di più ad identificarlo. La Grenfell Tower si è trasformata in un inferno in soli 6 minuti e quasi tutti i piani sono stati distrutti dalle fiamme (e dai rivestimenti in plastica immessi dopo la ristrutturazione). Il capo della polizia di Londra, Stuart Cundy, ha spiegato nelle scorse ore quelle che nessuno avrebbe voluto sentirsi dire, specie i parenti che ancora sperano nei miracoli. “Non tutte le vittime dell’incendio di Londra potranno essere identificate”: le persone ancora vive non sono praticamente più attese nelle ricerche dei Pompieri, a tre giorni dall’inizio della strage.

La speranza è che il numero non arrivi a 100, aveva detto ancora ieri Cundy, ma la vera tragedia è proprio quell’assoluta incertezza nel poter identificare le vittime, troppo gravi e troppo a lungo intrappolati nelle fiamme potrebbero aver reso del tutto irriconoscibili i corpi. Le inchieste sono già partite, come hanno promesso il premier May e il sindaco Khan, ma purtroppo nessuno riporterà indietro quelle vittime innocenti che potevano essere assolutamente essere “evitate”. (agg. di Niccolò Magnani)

Orrore e rabbia. Sono questi i sentimenti che negli ultimi giorni stanno vivendo non solo i londinesi, ma i cittadini di tutto il mondo. L’incendio avvenuto a Londra e che ha interessato la Grenfell Tower indigna e getta nello sconforto allo stesso tempo, mentre rimangono ancora dispersi molti dei residenti della palazzina. Fra questi anche i due ragazzi italiani, Gloria Trevisan e Marco Gottardi. “Ci vogliono risposte”, ha sottolineato Corbyn mentre faceva visita al luogo in cui è avvenuta la tragedia. Come sottolinea l’Ansa, il deputato laburista ha preteso che i tanti interrogativi collegati all’incendio trovino al più presto rispsota. “Questa terribile tragedia va indagata in modo adeguato”, ha sottolineato invece la premier Theresa May, promettendo alle decine di famiglie rimaste senza casa che verranno rialloggiate in città. Allo stesso tempo, ha annunciato di aver richiesto un’inchiesta pubblica che miri a trovare la causa scatenante del disastro. 

Si mobilitano anche le forze dell’ordine londinesi per indagare sull’incendio avvenuto a Londra. Scotland Yard ha infatti avviato un’inchiesta penale per reati come negligenza criminale ed eventuale dolo, nonché violazione delle norme di sicurezza. La popolazione londinese è infatti furiosa per la mancata prevenzione e l’assenza delle adeguate misure volte a garantire il benessere dei residenti della Grenfell Tower. “La gente si lanciava dalle finestre”, affermano intanto alcuni testimoni, dipingendo uno scenario molto simile a quanto vissuto l’11 settembre in America. Intanto le autorità non sperano più di trovare altre persone ancora vive, magari riuscire a salvarsi grazie ad eventi fortuiti. Il bilancio di 17 morti rimane confermato, mentre la Polizia spera che il numero non superi le 100 unità.