Da qualche tempo è calato il sipario sul caso di Guerrina Piscaglia, la casalinga di Ca’ Raffaello, in provincia di Arezzo, misteriosamente scomparsa il primo aprile 2014. Del suo delitto è accusato Padre Graziano, sua guida spirituale, con il quale l’accusa sostiene che la vittima possa aver avuto una relazione. L’uomo, attualmente ai domiciliari nel convento del Premostratensi a Roma, è stato condannato in primo grado, lo scorso ottobre, a 27 anni di reclusione, pur avendo sempre confermato la sua totale innocenza. Il caso con gli ultimi aggiornamenti, sarà affrontato questa sera dalla trasmissione di Rete 4, Quarto Grado. L’accento sarà posto, in particolare, sulle novità intervenute nella vita di Padre Graziano, il prete di origini congolesi, il quale nonostante le gravissime accuse a suo carico – omicidio e soppressione di cadavere – è stato autorizzato a muoversi oltre i confini imposti dal suo braccialetto elettronico.
Il religioso, durante il suo arresto ai domiciliari, aveva già potuto sperimentare qualche accenno di libertà, potendo ad esempio celebrare la messa. Eppure, pare che i limiti siano ulteriormente diminuiti, come aveva fatto sapere poco più di un mese fa il portale Arezzonotizie.it, nel rivelare l’imminente celebrazione, ad opera di Padre Graziano, di un battesimo e tre comunioni. Celebrazioni che si sarebbero svolte sempre presso la chiesa del convento dei Premostratensi dove il prete accusato del delitto di Guerrina Piscaglia sta scontano i domiciliari e che avrebbero riguardato tre fratelli congolesi (uno avrebbe ricevuto i due sacramenti nel medesimo giorno).
L’autorizzazione destinata a far discutere in favore di Padre Graziano, presunto assassino di Guerrina Piscaglia, è stata rilasciata lo scorso 5 maggio dalla Corte d’Assise di Arezzo appositamente riunitasi dopo la richiesta inviata dal difensore del prete, l’avvocato Riziero Angeletti. Per il pubblico ministero Marco Dioni, si trattava di una richiesta inammissibile e per tale ragione si era espresso contrariamente. Tuttavia, il presidente della Corte, Clelia Galantino, insieme ai giurati, hanno invece dato il loro benestare. “Di fatto Gratien è un sacerdote e queste celebrazioni rientrano nella sua attività lavorativa”, aveva commentato il suo avvocato dopo la decisione positiva della Corte d’Assise aretina. Le celebrazioni da parte di Padre Graziano erano previste proprio nel mese di giugno e pare che i tre giovanissimi e la loro famiglia da tempo conoscessero il sacerdote finito al centro della cronaca, a sua detta ingiustamente.
Dopo le polemiche sull’autorizzazione ottenuta, l’attenzione si sposterà presto sul processo d’Appello che vedrà nuovamente protagonista il presunto assassino di Guerrina Piscaglia che secondo l’accusa avrebbe agito contro la donna per far tacere per sempre le voci su una loro relazione amorosa. Stando alle ultime indiscrezioni raccolte da Arezzo notizie, tuttavia, pare che la richiesta che la sua difesa avrebbe presentato lo scorso marzo non sia ancora stata inoltrata alla Corte d’Assise d’Appello di Firenze, presso la quale si celebrerà il secondo grado.