Il giallo di Maria Chindamo non smette di creare interrogativi presso la famiglia della donna misteriosamente scomparsa da Laureana di Borrello il 6 maggio 2016 così come presso gli stessi inquirenti. Parlare di scomparsa volontaria appare ormai inverosimile, alla luce delle macchie di sangue della vittima lasciate sull’auto e sul muretto della tenuta agricola dalla quale ha fatto perdere le sue tracce. La trasmissione Chi l’ha visto ha tentato in questi mesi di percorrere tutte le possibili strade, senza tralasciare neppure quella legata ad un’altra misteriosa scomparsa. Cinque mesi dopo il giallo di Maria, si sono perse le tracce anche di un anziano signore, Vincenzo Freiland, residente nel medesimo paese in provincia di Reggio Calabria. E’ possibile che il corpo della donna sia stato occultato nei terreni limitrofi a quelli dell’83enne e che quest’ultimo possa aver assistito alla scena diventando, involontariamente, uno scomodo testimone? Anche il fratello di Maria, Vincenzo Chindamo, si è posto dei quesiti sulle due scomparse avvenute in così poco tempo l’una dall’altra. In riferimento al giallo di Vincenzo Freiland, appare ancora più inquietante la scomparsa del suo mezzo. “Siamo in mano a gente malvagia. Dobbiamo aver paura allora…”, ha commentato la madre dell’imprenditrice agricola 44enne, ai microfoni della trasmissione di Rai 3. ” Io non conosco questo signore di cui si parla però non si è mai sentito a Laureana, tutti dicono che era una brava persona come mia figlia”, ha aggiunto.
Ma cosa avrebbero in comune Maria Chindamo e Vincenzo Freiland? I due è certo che non si conoscessero e mentre di lei è stata rinvenuta l’auto, con le macchie di sangue della stessa vittima, di Vincenzo è sparito anche l’Ape che lo trasportava ogni giorno nei suoi terreni. In questo caso, dunque, si sarebbe voluto cancellare ogni traccia ma anche qui si tratterebbe di un rapimento alla luce delle tracce di sangue e di una scarpa rinvenute. “Probabilmente esiste un commando ed esiste anche un permesso territoriale in un territorio dove i crimini si commettono previa autorizzazione della criminalità locale che evidentemente ha acconsentito in tutti e due i casi”, ha commentato il fratello di Maria. Il dubbio è che l’agricoltore, il giorno della sua scomparsa, possa essere passato nel tratto di territorio in cui sarebbe avvenuta la sparizione dell’imprenditrice, ma la moglie smentisce: “Lui di là non andava proprio. Non era strada sua, le terre le abbiamo vicino al cimitero”. Da qui il dubbio atroce: e se Maria Chindamo fosse stata seppellita proprio nel cimitero di Laureana, magari di notte? Per il custode si tratta di un’ipotesi assolutamente impossibile.
Per gli inquirenti, tuttavia, la scomparsa di Maria Chindamo resterebbe legata a ragioni private e nello specifico a quel matrimonio con Ferdinando Punturiero, poi naufragato tragicamente con il suicidio dell’uomo dopo la fine della loro relazione e la crisi anche tra le due famiglie. Le istituzioni, ad oggi, non avrebbero fornito alla famiglia Chindamo alcuna risposta nonostante i numerosi appelli anche da parte della figlia 16enne. Il suo caso, infatti, è diventato simbolo in un territorio in cui le donne spesso vengono fatte sparire dalla criminalità organizzata. Davanti alle telecamere, proprio la madre di Maria Chindamo ha invocato giustizia e lanciato un appello: “A queste persone che hanno commesso questo crimine, che ci facciano sapere qualcosa. Perché non dicono nulla?”. La donna si augura che la solidarietà del popolo italiano possa raggiungere il cuore di coloro che hanno sequestrato l’amata figlia. Le indagini, intanto, vanno avanti seppur senza alcun indagato.