Tensione ieri sera a Torino durante un controllo contro i venditori abusivi di alcol. Tre carabinieri in borghese della compagnia di San Carlo, impegnati a seguito dell’ordinanza del Comune in un controllo mirato ai Murazzi e in piazza Vittorio, sono stati circondati da una cinquantina di persone dopo aver fermato due giovani originari del Bangladesh che stava vendendo bottiglie di birra, usando anche un carrello della spesa. Dopo essere stati fermati i due hanno cominciato a urlare e a piangere, attirando l’attenzione della folla di giovani. Alcuni ragazzi, che peraltro aveva acquistato delle birre poco prima, hanno provato ad allontanare i carabinieri mentre provavano a identificare i due stranieri.
Insulti e strattoni nei confronti dei tre carabinieri, poi quando sono arrivati altri militari gli animi si sono calmati. I due venditori abusivi sono stati portati in caserma, dove sono stati identificati e denunciati. Nel corso della serata comunque sono state sequestrate 60 bottiglie di birra ed effettuate contestazioni amministrative per circa 14mila euro per vendita abusiva di alcolici. Dopo quanto avvenuto ieri ai Murazzi è intervenuta Chiara Appendino, sindaca di Torino: «Un segno di inciviltà», così ha definito l’accerchiamento ai carabinieri. La vicenda ha suscitato la rabbia della prima cittadina che ha chiarito le cose su Facebook: «I cittadini che, non solo non supportano, ma si rivoltano contro le Forze dell’Ordine che contrastano i venditori abusivi sono un chiaro segnale di inciviltà».
Appendino ha poi ricordato che la recente ordinanza sospende la vendita di bevande alcoliche da asporto a partire dalle 20 e fino alle 6 in tutti i bar, locali, negozi, minimarket e supermercati h24 nelle zone maggiormente interessante dalla movida per limitare la calca nelle strade e all’esterno dei locali, ma la somministrazione nei bicchieri di plastica è consentita. «Ci sono giovani che hanno diritto di continuare a divertirsi, ci mancherebbe, ma ci sono anche i cittadini che hanno il diritto di riposarsi e i commercianti onesti che non devono subire concorrenza sleale», ha aggiunto il sindaco di Torino.