Ciò che si nasconde dietro il ritrovamento choc di una donna mummificata in casa, a Castano Primo, in provincia di Milano, è una storia di assoluta solitudine. A raccontare quanto accaduto nelle ultime ore è Il Messaggero nella sua edizione online, che rivela le tappe che hanno portato al ritrovamento di una donna di 47 anni, morta da sola, nel suo appartamento, e trovata solo a distanza di tre mesi. Stando a quanto rivelato dagli operatori del 118 e dai Carabinieri, i condomini, dopo diverse settimane senza vederla, si sarebbero decisi a far intervenire la Polizia locale che ha così fatto accesso nell’abitazione della donna, trovandola ormai mummificata. Gli agenti hanno subito constatato che l’appartamento della 47enne risultava chiuso e che molta posta le era stata recapitata ma mai ritirata. Le utenze le erano state staccate a causa delle bollette non pagate e da mesi i parenti non avevano più alcun contatto con lei. E così, accompagnati da un carabiniere, dai Vigili del fuoco e dal personale medico, gli agenti sono entrati nell’abitazione attraverso un’autoscala, accedendo da una finestra e compiendo la drammatica scoperta.
La 47enne trovata in casa mummificata era originaria di Turbigo, nel milanese e da un paio di anni viveva nell’appartamento in cui è stata rinvenuta cadavere. Era nubile e senza figli. Il suo corpo si trovava in bagno e, secondo quanto emerso dall’autorità giudiziaria, con ogni probabilità la morte sarebbe avvenuta per cause naturali. Quasi probabilmente sul corpo sarà comunque disposta l’autopsia ma già da quanto finora emerso non sarebbero stati rinvenuti segni evidenti di violenza. Quasi certamente, ad acuire le cause naturali che l’avrebbero portata al decesso, sarebbe stata anche quell’enorme solitudine nella quale è morta, nel suo appartamento senza che nessuno, prima d’ora, si fosse domandato il motivo di quel suo prolungato silenzio.