Emergono le prime indiscrezioni sull’identità dell’attentatore che a Londra ha alimentato nuovamente la paura per il terrorismo. Si tratterebbe di Darren Osborne, un 47enne padre di quattro figli e residente in un sobborgo di Cardiff. Alcuni vicini lo hanno riconosciuto grazie alle prime foto, manifestando la propria sorpresa nel sapere del suo coinvolgimento nell’episodio. Nessuna dichiarazione invece da parte di Scotland Yard, che prosegue le proprie indagini nella più assoluta riservatezza. L’unico dato emerso e confermato dall’Intelligence londinese riguarda dei raid effettuati in questi minuti a Cardiff. Secondo le fonti ufficiali, sottolinea l’Ansa, Darrne Osborne avrebbe agito da solo e sarebbe stato mosso dalla sua volontà di “uccidere tutti i musulmani”. Un nuovo attacco terroristico che ha preso di mira degli innocenti e che mette a dura prova l’equilibrio già delicato di una Londra ancora spaventata e rabbiosa per il recente incendio della Grenfell Tower. [Aggiornamento a cura di Morgan K. Barraco]



Sono aumentati gli attacchi contro i musulmani a Londra: la violenza anti-islam ha subito un’impennata dopo l’attentato sul London Bridge. I numeri sono stati forniti dal sindaco Sadiq Khan, che ha citato i dati pubblicati dalla Met Police: si è passati da 3,5 attacchi di stampo islomofobico al giorno a una media di 20. Nei tre giorni successivi all’ultimo attentato londinese, i crimini a sfondo razziale sono aumentati del 40%. La polizia, come riportato dal Fatto Quotidiano, ha contato nello specifico ben 20 attacchi giornalieri nei confronti di musulmani: un aumento improvviso di oltre il 500%. Si tratta di una reazione già registrata in passato: è successo nel 2013, dopo la decapitazione del soldato britannico Lee Rigby, e dopo il massacro di Parigi del 13 novembre 2015, oltre che dopo l’attentato al concerto di Ariana Grande alla Manchester Arena il 22 maggio scorso. (agg. di Silvana Palazzo)



L’uomo arrestato ieri sera per l’attacco al Finsbury Park è detenuto con l’accusa di reato terroristico: lo ha annunciato Scotland Yard, che inizialmente aveva fermato il 47enne con l’accusa di tentato omicidio. La polizia inglese ritiene che l’uomo abbia agito da solo, ma sta continuando ad indagare su tutte le circostanze relative all’attacco. Neil Basu, coordinatore nazionale del servizio di polizia antiterroristico britannico, ha dichiarato che si sta lavorando velocemente per avere quanto prima un report completo dell’attacco. «Tutte le vittime sono della comunità musulmana, per cui stiamo cercando di rassicurarla, soprattutto coloro che osservano il Ramadan. Stiamo lavorando duramente per proteggere tutte le comunità, altri agenti pattuglieranno la città e i luoghi di culto musulmani». Intanto Sadiq Khan, sindaco laburista di Londra, ha attaccato il governo britannico Tory. «Lo vado dicendo da 13 mesi che sono preoccupato per le risorse alla Met Police», ha dichiarato il primo cittadino londinese. Poi ha lanciato un messaggio per il governo: «I vostri piani per ulteriori tagli da 400 milioni di sterline non sono sostenibili». (agg. di Silvana Palazzo)



Preghiera collettiva a Finsbury Park, a Londra, dove è avvenuto l’attentato ad alcuni fedeli musulmani nella notte: sul posto la premier Theresa May e il leader laburista Jeremy Corbin. Entrambi sono arrivati alla moschea per partecipare alla preghiera. Con loro diversi leader religiosi cristiani, ebrei e di varie fedi, al fianco dei predicatori islamici del luogo di culto londinese. La paura sta cominciando ad avere ripercussioni anche sulla vita quotidiana: molte scuole elementari e britanniche hanno annullato gite di più giorni e visite a musei e destinazioni turistiche di Londra e Manchester. Finora sono già alcune decine le scuole che hanno cancellato i viaggi per il pericolo terrorismo, ma il numero sembra destinato ad aumentare. Ora, come riportato dal Corriere della Sera, si teme un contraccolpo sotto il profilo economico. Non ci sono segnali di questo tipo per ora, visto che gli stranieri hanno prenotato viaggi per i prossimi mesi. (agg. di Silvana Palazzo)

Tra le varie notizie che filtrano da Londra dopo l’ennesimo attacco terroristico, un fatto curioso e degno di nota vale la pena raccontare. Subito dopo essere piombato sulla folla di fedeli usciti dalla Moschea per la preghiera del Ramadan, il killer attentatore è stato circondato dalla folla inferocita e spaventata per quanto stava avvenendo. L’uomo non pare fosse armato e uscendo dall’abitacolo avrebbe potuto subire il linciaggio della folla islamica: in quel momento è intervenuto l’imam della Moschea di Finsbury Park che ha “protetto” l’autista del van fino all’arrivo della polizia poco dopo. In tanti testimoni hanno confermato l’accaduto, con la stessa Muslim Welfare House che ha ringraziato Mohammed Mahmoud, imam di Finsbury, per il «coraggio che è servito a calmare gli animi dopo l’incidente e a prevenire ulteriore spargimento di sangue». (agg. di Niccolò Magnani)

Il nuovo attacco a Londra ha destato le reazioni non solo della premier ma anche del sindaco e dell’Imam della moschea di Finsbury Park. Ad usare parole durissime, dopo che un uomo a bordo di un furgone si è scagliato sulla folla di fedeli musulmani, è stato anche l’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, capo della Chiesa anglicana di Inghilterra, come riporta Agensir.it. In un comunicato ufficiale diffuso in mattinata, Welby ha definito lo spaventoso attacco ai musulmani di Finsbury Park, “un attacco a tutti noi e alla cultura e ai valori del nostro Paese”. Dopo l’ultimo attentato a Manchester, “questo attacco brutale non può che aggravare il trauma”, ha aggiunto. A sua detta, “Questa sfrenata e crudele azione non produce alcun bene e non può in alcun modo essere giustificata o scusata”, definendo quanto accaduto un crimine contro Dio e contro l’intera umanità, al pari dei precedenti attacchi. L’arcivescovo ha poi espresso tutta la sua solidarietà in un tweet, sentendosi vicino alle vittime ed alle loro famiglie: “L’attacco alla moschea a Finsbury Park è aberrante. Esprimiamo solidarietà ai nostri amici musulmani e preghiamo per i familiari dei defunti e per quanti sono stati feriti”.

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Sarebbe salito a 10 il numero dei feriti del nuovo attacco a Londra, nei pressi della moschea di Finsbury Park, come rivela il sito di SkyTg24. Numero destinato a crescere ulteriormente in quanto le notizie su quanto avvenuto nella notte, sarebbero in parte frammentarie. Dopo l’arresto dell’uomo che, a bordo di un furgone si è lanciato su una folla di fedeli musulmani, uccidendone uno, la Met Police è intervenuta per tranquillizzare i cittadini. Come riporta l’agenzia di stampa Ansa, la polizia inglese avrebbe smentito possibili complici dell’attentatore in arresto: “a questo stadio iniziale delle indagini non ci sono altri sospetti, tuttavia le indagini continuano”. “Dobbiamo restare uniti contro gli estremisti qualunque sia la loro motivazione”, ha poi aggiunto la polizia londinese che ha evidenziato come l’attacco porti ancora una volta i segni del terrorismo. Dopo quanto già asserito dal sindaco, anche la polizia si è appellata alla “calma” dei cittadini, tranquillizzando sul fatto che “più poliziotti sono stati dispiegati in città”. Intanto sono state raccolte varie testimonianze e che avrebbero tutte confermato la medesima versione: un van sarebbe piombato a grandi velocità sui presenti, giovani ed anziani, colti di sorpresa e sbalzati sull’asfalto.

Ancora paura a Londra, dove torna nuovamente l’incubo del terrorismo. Nella notte, un furgone si è lanciato su un gruppo di fedeli musulmani all’uscita dalla moschea di Finsbury Park, al termine della preghiera serale per il Ramadan. Ne dà notizia l’agenzia di stampa Ansa che rivela anche l’iniziale bilancio delle vittime: al momento si conta un morto accertato ed almeno otto feriti ricoverati in ospedale, di cui tre in gravi condizioni. Un uomo bianco di 48 anni, alla guida del van, sarebbe già stato arrestato. Secondo alcune testimonianze, l’uomo sarebbe stato bloccato da alcuni fedeli scampati all’investimento e ne sarebbe nata una colluttazione che, come riporta Tgcom24, si sarebbe conclusa con l’accoltellamento di uno dei passanti. La polizia, tuttavia, avrebbe smentito la presenza di ferimenti da arma da taglio tra le persone coinvolte, né sarebbero stati individuati al momento complici, sebbene le indagini stiano proseguendo su questa strada. Nei primi momenti successivi all’investimento, la premier Theresa May ha parlato di “terribile incidente”, salvo poi rivelare, poco prima dell’alba, che la polizia sta indagando sull’accaduto come “un potenziale attacco terroristico”.

A commentare quanto accaduto a Londra nella notte, quando un furgone ha investito un gruppo di fedeli musulmani, è stato lo stesso Mohammed Kozbar, leader della moschea di Finsbury Park. Al Sun online, l’Imam ha parlato di vero e proprio “tacco terroristico”, esattamente al pari di quanto accaduto a Manchester, a Westminster e a London Bridge. Ed a definire l’episodio come un nuovo caso di terrorismo è stato anche il sindaco di Londra, Sadiq Khan, che ha parlato di “terribile attacco terroristico contro persone innocenti”. “I miei pensieri e le mie preghiere sono per le persone coinvolte. Sono grato ai nostri servizi di emergenza, che hanno risposto in fretta e che hanno lavorato sulla scena per tutta la notte”, ha commentato questa mattina sulla sua pagina Facebook. “Non conosciamo ancora i dettagli, ma questo è stato chiaramente un attacco intenzionale su londinesi innocenti”, ha aggiunto, invitando poi tutti i cittadini a restare calmi e vigili ed a segnalare qualunque sospetto alla polizia.