Si conosce solo il nome per ora dell’attentatore che ha seminato il panico agli Champs Elysees. Adan D, il 30enne che si è schiatato contro un furgone della Gendarmeria, sarebbe un volto noto all’Intelligence. Secondo alcune fonti degli Interni si tratterebbe di un vero e proprio attacco terroristico, che ha preso di mira in particolare la Gendarmerie. Non ci sono ancora tuttavia conferme ufficiali da parte della Procura Antiterrorismo, che in queste ore continua ad indagare sull’accaduto e su possibili collegamenti con cellule ribelli. Il sospetto si è sollevato proprio per la sigla “S” utilizzata per schedare Adan D. , utilizzata per indentificare i sospetti radicalizzati, come conferma Le Parisien. Secondo le prime indiscrezioni, sembra che il 30enne avesse ottenuto un permesso per il possesso di 3 armi destinate ad uso sportivo, con validità 2020. Le ultime notizie riguardano il contenuto della Megan del presunto terrorista, che avrebbe dovuto far esplodere il mezzo. All’interno sono state ritrovate infatti due bombole di gas, sottolinea Il Corriere della Sera, due kalashnikov e due pistole automatiche. [Aggiornamento a cura di Morgan K. Barraco]
Iniziano a parlare i vari testimoni che tra gli Champs Elysées e l’Eliseo hanno assistito all’attentato in pieno centro a Parigi che ha rischiato di compiere molte più vittime di quanto poi effettivamente avvenuto. Un unico morto, proprio l’attentatore, ma di nuovo una città bloccata per il pericolo del terrorismo islamista, cui sembra appartenere la persona bloccata e forse uccisa dagli stessi poliziotti che si sono visti attaccare all’improvviso. Diciamo “sembra”, visto che dai testimoni che raccontano l’attentato qualcosa potrebbe essere variato rispetto alle prime indicazioni arrivate: «Ho visto un’implosione nell’abitacolo del veicolo fermo, con un getto di fiamma che è uscito fuori – ha raccontato il giornalista di Liberation, Eric Favereau – Erano circa le 15.45 e ho visto una colonna di camionette della gendarmerie provenire da l’Etoile e prendere gli Champs-Elysées. Si sono fermate 300 metri prima della rotonda del Grand-Palais, davanti c’era sembrava bloccarle, messo un po’ di traverso».
Con questa implosione, se fosse confermata, potrebbe anche significare che l’attentatore è stato estratto dalla macchina già morto e dunque non ucciso dall’intervento della Gendarmeria: «Dei gendarmi sono scesi dalle loro vetture e a quel punto ho visto l’implosione. I gendarmi si sono precipitati nel loro camion per prendere alcuni strumenti e hanno rotto i vetri dell’auto da cui hanno tirato fuori un uomo che hanno poi messo a terra, mentre gli altri con gli estintori stavano provando a spegnere il fuoco», concluse la testimonianza il collega di Liberation.
È morto il terrorista che ha attaccato sulla sua auto una camionetta della Polizia sugli Champs Elysées questo pomeriggio. Si tratta purtroppo di attentato, come ha confermato il Ministro degli Interni Gerard Collomb pochi istanti fa in un punto stampa a Parigi: l’uomo intervenuto con un attacco deliberato contro la polizia, come avvenuto più di un mese fa prima delle elezioni, voleva colpire e uccidere, dato che si ritrovava armato forse di un coltello e sicuramente aveva a bordo alcune bombole di gas che hanno provocato nell’impatto l’esplosione del veicolo. Da quanto riportano le fonti dell’Eliseo, l’uomo era nato nel 1985 ad Argenteuil (Val-d’Oise) ed era schedato con la lettera “S”, sigla riservata per i sospetti radicalizzati (fonte Le Parisien).
L’attentato di Parigi, questa volta almeno, non ha provocato feriti o vittime, tranne appunto l’attentatore stesso che sarebbe stato freddato dai poliziotti appena dopo essere entrato in azione nel tentativo di attaccare la Gendarmeria transalpina. Secondo il Ministro, la minaccia del terrorismo resta molto elevata a Parigi come in tutta la Francia e il senso di timore resta davvero stabile e molto pericoloso anche per i prossimi mesi.
https://twitter.com/Place_Beauvau/status/876818099198201860″ rel=”nofollow
Ancora paura a Parigi, ancora un pericolo terrorismo e ancora il timore di un attentato: avviene tutto sugli Champs-Elysées nel pieno centro della Capitale francese, dove un’auto si sarebbe scagliata volontariamente contro una camionetta della Polizia che come tutti i giorni presidia una delle zone più ad alto rischio attentato di Francia (come avvenuto ad esempio pochi giorni prima delle Elezioni Presidenziali più di un mese fa, con una attacco terroristico diretto contro i furgoncini della polizia francese). Alcuni testimoni sui social parlando in un’auto andata in fiamme dopo l’impatto e di un uomo a terra immobilizzato dai poliziotti: non ci sarebbero stato né esplosioni, né autobombe di ogni sorta e nemmeno una sparatoria. Solo uno scontro, molto violento, che vede una scelta pare a questo punto deliberata di andare a impattare contro la camionetta ferma sui Campi Elisi parigini.
Le forze dell’ordine hanno creato un cordone di sicurezza e in un tweet la prefettura di Parigi ha chiesto ad abitanti e turisti di evitare la zona. Per motivi di sicurezza, ovviamente, sono state chiuse le fermate della metro circostanti, in questo caso la Champs-Elysées Clemenceau. Al momento, come riporta la Reuters, sembra che l’uomo alla guida dell’auto sia stato arrestato, ma sarà nei prossimi aggiornamenti che potremo dare informazioni qualora ci fossero su identità e possibile movente dell’atto. La paura del terrorismo a Parigi, come a Londra del resto, prosegue serrata e ogni giorno ormai ci sono azioni che ricordano, si avvicinano e a volte purtroppo corrispondono ad atti deliberati contro gli Stati europei a sfondo terroristico.
https://twitter.com/prefpolice/status/876802073643409408″ rel=”nofollow