L’11enne Azan Majid Janjua è stato prelevato due settimane fa mentre si trovava nella Moschea di Abu Dabi per recitare le preghiere. Il bimbo aveva appena finito di partecipare ad una lettura del Corano, quando una donna con il burka lo ha prelevato dalla struttura. Stando alle notizie diffuse dal notiziario locale Gulf News, il rapitore sarebbe in realtà un uomo travestito da donna, consapevole che il bambino altrimenti non si sarebbe mai allontanato senza chiedere il permesso dei genitori. Un video mostra mentre l’uomo travestito ed il piccolo Azan entrano in un conominio ed entrano in ascensore. 



Lo scorso 31 maggio il corpo del piccolo Azan, mezzo nudo, è stato ritrovato dagli ingegneri sul tetto dell’edificio, accorsi sul posto per un guasto all’impianto d’aria condizionata. Il padre del bambino, sottolinea il Daily Star, ha sottolineato come affianco al corpo del piccolo c’era ancora la sua copia del Corano e di averlo visto per l’ultima volta durante la recitazione del Quran. I sospetti sono ricaduti subito su un immigrato pakistano, arrestato 48 ore dopo il ritrovamento del corpo della vittima. Secondo le indiscrezioni, sembra che l’uomo in questione sia conosciuto dalla famiglia di Azan e che abbia confessato il barbaro delitto. 

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