Il passato sabato, l’intero paese di Pralungo e tutta la provincia di Biella si sono stretti nel dolore in occasione del funerale di Erika Preti, la giovane 28enne uccisa lo scorso 11 giugno. Una domenica di vacanza, in un luogo definito da tanti turisti un vero e proprio paradiso ma che invece si sarebbe tramutato in inferno. Due coltellate mortali sarebbero state inferte alla giovane biellese mentre si trovava nella villetta di Lu Fraili, a San Teodoro, in Sardegna. L’arma usata era la stessa che Erika impugnava in quanto intenta nella preparazione dei panini da portare in gita, ovvero un coltello da cucina. Con lei in casa, il fidanzato Dimitri Fricano con il quale conviveva da tre anni, anche lui colpito dal presunto aggressore. Il 30enne, ora ricoverato e che risulta indagato per omicidio volontario, ha raccontato di essere uscito di casa mentre la fidanzata preparava i panini ma di essere poi tornato poiché sentiva l’impellenza di andare in bagno. All’uscita, proprio sull’uscio del bagno, si sarebbe trovato di fronte un uomo che lo avrebbe colpito rovinosamente facendogli perdere i sensi.
Quasi certamente, a sua detta, l’omicidio di Erika era già avvenuto. La coppia è stata finora descritta come innamoratissima e serena. A parlare nei giorni scorsi alla trasmissione Pomeriggio 5 era stata la datrice di lavoro di Donatella, la donna che insieme al marito Alberto hanno ospitato nel loro bilocale Erika e Dimitri.
La mattina del delitto, poco dopo le 10:00 ha raccontato di essere corsa nell’appartamento della strage, vedendo Dimitri ferito: “Siamo arrivati e c’era già l’ambulanza e i carabinieri e sull’ambulanza c’era questo ragazzo con il volto coperto di sangue con una botta in testa. Era evidentemente sotto choc, ha parlato di un uomo con una canotta scura, carnagione scura e continuava a chiedere della ragazza”, ha rivelato la donna. Novità sul presunto aggressore potrebbero arrivare presto dall’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza installate nel negozio di gastronomia poco distante dal luogo dell’omicidio di Erika Preti. Queste potrebbero aver immortalato l’assassino o Dimitri, confermando o meno la sua versione.
E’ possibile, infatti, che il 30enne non sia mai realmente uscito dalla villetta come invece raccontato agli inquirenti, così come è possibile che le telecamere non abbiano immortalato alcun uomo dalla carnagione scura. Un caso, questo, che al momento avrebbe molto in comune con un altro celebre delitto avvenuto lo scorso anno, sul finire dell’estate, a Seriate. Parliamo dell’omicidio di Gianna Del Gaudio, ed anche in quel caso vi è una morte per accoltellamento ed un presunto aggressore dalla carnagione scura, il cosiddetto “uomo incappucciato”, visto solo dal marito Antonio Tizzani, ad oggi l’unico indagato per l’omicidio della donna.
Intanto, come rivela La Stampa, le indagini sull’omicidio di Erika Preti da parte della procura sarda procedono senza sosta. Le ipotesi al momento sarebbero due ed entrambe apparirebbero molto credibili. A tal fine, negli ultimi giorni si sono vissute numerose incursioni dei Ris nella villetta del delitto allo scopo di raccogliere tutti gli elementi utili a chiarire chi abbia realmente potuto uccidere la giovane Erika. L’appartamento è stato passato al setaccio a caccia delle tracce dell’assassino ma anche per confermare o smentire la versione di Dimitri, attualmente ricoverato nel reparto psichiatria dell’ospedale di Olbia in evidente stato di choc. Lui, dal suo letto e nella sua posizione di indagato per omicidio volontario, continua a difendersi, a dirsi innocente ma soprattutto incapace di fare del male alla donna che amava da dieci anni. A sua detta, sarebbe stato anche lui vittima dell’aggressore che ha ucciso Erika. Eppure, al momento, i Ris non avrebbero ancora trovato le tracce del presunto aggressore nel piccolo appartamento di San Teodoro.
Per la vera svolta nel giallo, dunque, non saranno necessari solo i risultati degli esami medico-legali eseguiti sul corpo della 28enne e sulle ferite di Dimitri ma anche quelli dei Ris, tornati più volte sulla scena del crimine e che, come rivela La Nuova Sardegna, avrebbero appurato la presenza delle sole impronte digitali di Dimitri Fricano ed Erika Preti all’interno della villetta. Nessun oggetto rubato, nessun segno di effrazione. E le similitudini con il caso di Seriate diventano sempre più consistenti.