Il nome di Serif Seferovic, il 20enne pregiudicato e fermato nelle passate ore in quanto ritenuto il responsabile dell’incendio al camper rom, era già noto alle Forze dell’ordine. Il nomade, infatti, era già stato fermato per un altro recente fatto di cronaca che aveva scosso la Capitale. Stiamo parlando della morte di Zhang Yao, la ragazza cine travolta da un treno mentre tentava di inseguire coloro che l’avevano derubata. Per il furto della borsa della studentessa morta, il 20enne fermato a Torino era stato condannato a 2 anni di carcere, ma era tornato subito in libertà. In merito alla tragedia a Roma Centocelle in riferimento al camper rom dato alle fiamme, pare che alla base ci fossero dissidi con la famiglia delle tre sorelle morte, in particolare con il padre. Prima dell’incendio avvenuto lo scorso 10 maggio, infatti, ci sarebbero state violenti liti e danneggiamenti e proprio per questo la famiglia Seferovic aveva lasciato il campo nomadi di via Salviati. Dalle indagini in corso, sarebbero emersi gravi indizi di colpevolezza a carico del 20enne, il quale era in possesso di un furgone con le medesime caratteristiche di quello presente sulla scena della tragedia ed usato dagli autori del rovinoso rogo che ebbe esiti drammatici per le tre sorelle Halilovic.
Ad un mese dal terribile rogo al camper rom nella zona Centocelle a Roma e che provocò la morte di tre sorelle nomadi, la squadra mobile di Roma, in collaborazione con i colleghi di Torino, ha provveduto al fermo di un 20enne pregiudicato. Si tratta di Seferovic Serif, il quale risulta attualmente accusato di essere stato lui aver appiccato il rovinoso incendio mortale. Ne dà notizia TgCom24, sottolineando come alla base della tragedia consumatasi all’inizio dello scorso maggio, ci sarebbero dissidi tra la numerosa famiglia delle tre vittime e uno dei Seferovic. Le liti sarebbero sorte proprio all’interno di un campo nomadi. Il 20enne ora in stato di fermo, è il medesimo ragazzo che si rese autore dello scippo alla ragazza cinese Zhang Yao, morta dopo essere finita sotto un treno, ma con la tragedia al camper, assicura il giovane al suo difensore, non avrebbe nulla a che fare. Per gli inquirenti sarebbe invece proprio Seferovic il soggetto ripreso dalle telecamere che avevano immortalato un uomo mentre lanciava una molotov contro il camper rom mandandolo a fuoco, prima di darsi alla fuga. In seguito alle fiamme che ne scaturirono, persero la vita due bambine di appena 4 e 8 anni e la loro sorella maggiore accorsa nel tentativo di metterle in salvo.
Ora il 20enne in stato di fermo è accusato di vari reati, il più grave tentato omicidio plurimo, affiancato da detenzione, porto e utilizzo d’arma da guerra e incendio doloso. Serif Seferovic, ritenuto il responsabile del terribile incendio mortale al camper rom in zona Centocelle a Roma nel quale persero la vita le sorelle Elisabeth, Francesca e Angelica Halilovic, è stato intercettato e fermato presso la stagione Lingotto a Torino. Qui vivono alcuni suoi parenti ma a permettere, seppur in modo inconsapevole, il fermo del 20enne è stata la sua compagna. Gli inquirenti, infatti, sono riusciti a trovarlo seguendo le tracce della donna che, lo scorso mercoledì si era imbarcata dalla Sardegna in direzione Genova per poi raggiungere in Treno il capoluogo piemontese. Dopo essere giunta alla stazione Lingotto, sarebbe avvenuto l’incontro con il fidanzato, Serif, immediatamente riconosciuto dagli uomini dell’Arma e bloccato. Al momento del suo fermo, secondo le indiscrezioni, il giovane non avrebbe opposto resistenza.