Di recente sono riprese le ricerche del corpo di Maria Chindamo, l’imprenditrice 44enne misteriosamente scomparsa oltre un anno fa. Una decisione che indicherebbe la strada intrapresa dalla Procura, la quale stenta a credere ad un allontanamento volontario, preferendo piuttosto la tesi del rapimento e dell’omicidio. Qualcuno, dunque, avrebbe fatto sparire la donna, ma dove? Nessuno spazio alla speranza per Maria Chindamo e anche per tale ragione nei giorni scorsi sono stati nuovamente messi a soqquadro tutti i terreni dei parenti di Ferdinando, il marito suicida di Maria, ma finora non sarebbe trapelato alcun risultato utile alle indagini. Le telecamere di Chi l’ha visto si sono recate nei terreni dove sono stati compiuti i nuovi scavi al fine di documentare quanto sta accadendo attorno alla scomparsa della 44enne. L’inviato sarebbe però subito stato raggiunto da un’auto con a bordo il proprietario delle terre vicine, infastidito dalla presenza delle telecamere. A sua detta, sulla storia di Maria Chindamo si starebbe facendo una cattiva informazione. Un altro giallo ha a che fare con l’assenza di indagati nella vicenda, sebbene le indagini stiano proseguendo in modo incessante. Il legale della famiglia Chindamo, intanto, continua a nutrire importanti speranze sul futuro del caso.
Il mistero sulla scomparsa di Maria Chindamo, imprenditrice agricola 44enne, ad oltre un anno dall’inizio del giallo continua a riempire le pagine di cronaca nazionale. Chi ha fatto sparire la donna e perché? Sono questi gli interrogativi che si rincorrono presso gli inquirenti ma soprattutto i familiari, che continuano a chiedere che sia fatta chiarezza sulla sparizione della propria cara. Il caso è stato nuovamente affrontato nell’ultima puntata della trasmissione Chi l’ha visto, che ha ospitato in studio il fratello della vittima, Vincenzo. L’unica certezza attorno al giallo di Maria Chindamo è che la giovane madre calabrese sia stata prelevata con la forza e portata via, forse uccisa. Per tale ragione, la famiglia e gli stessi inquirenti sono spesso andati alla ricerca di un corpo, mettendo così da parte definitivamente la pista dell’allontanamento. Una certezza confermata anche dal ritrovamento di tracce di sangue all’esterno della sua vettura, trovata abbandonata di fronte al cancello della sua tenuta dove la mattina della scomparsa Maria si era recata per alcuni lavori.
La trasmissione di Rai3, nel dare nuovamente spazio al giallo, ha voluto porre l’accento soprattutto sulla data della scomparsa, il 6 maggio 2016, e che potrebbe confermare gli iniziali dubbi degli investigatori. L’anno precedente alla sparizione della donna, infatti, avveniva il suicidio del marito, esattamente l’8 maggio 2015, di venerdì. L’anno seguente, l’8 maggio sarebbe caduto di domenica e sarebbe andato a coincidere con la Festa della Mamma. Un giorno di festa, magari da trascorrere in casa, quindi non il momento ideale per eseguire un rapimento. Potrebbe essere stato questo il pensiero avuto dai responsabili della sparizione di Maria Chindamo e che avrebbero potuto optare sempre per un venerdì, stesso giorno della morte del marito, per far sparire per sempre la donna. Un giorno lavorativo, nel quale quasi certamente la 44enne sarebbe andata in un luogo isolato, quello cioè dove è collocata la tenuta di famiglia, quindi l’ideale per poter agire indisturbati.
Una serie di coincidenze temporali, dunque, rappresenterebbe un messaggio ben chiaro inviato alla famiglia di Maria Chindamo, ad indicare la punizione esemplare che avrebbe dovuto subire, mettendo così fine al suo essere “donna libera”, mentre il marito, anche a causa dell’enorme delusione dettata dalla sua separazione, aveva deciso di togliersi la vita. Per il fratello Vincenzo, l’analisi esatta – calendario alla mano – di quanto sarebbe accaduto, altro non sarebbe se non “l’ulteriore conferma di una premeditazione”. Ma chi avrebbe dato l’ordine di far sparire per sempre Maria Chindamo? Quale pista starebbe attualmente seguendo la Procura? Ormai anche gli inquirenti non avrebbero dubbi sulla triste sorte dell’imprenditrice agricola, della quale ormai si cerca con insistenza il cadavere, anche con l’ausilio di una escavatrice. Il sospetto è che qualcuno abbia voluto punire Maria per quanto accaduto al marito.
Nulla sarebbe stato lasciato al caso, dunque. Dopo le numerose coincidenze temporali, la procura di Vibo Valentia avrebbe voluto anche di recente proseguire con le ricerche del corpo nelle campagne poco distanti dal luogo della sparizione della donna. Tutti i terreni dei parenti del marito suicida di Maria Chindamo sono stati controllati con le ruspe e con i georadar. Il pensiero che, proprio sotto quella terra, possa esserci il corpo dell’amata sorella, continua ancora oggi a mettere un’enorme inquietudine ed agitazione addosso al fratello Vincenzo.