Il dottor Massimiliano Mecozzi continua a lavorare come sempre, nonostante sia indagato per l’omicidio colposo di Francesco, il bambino di 7 anni morto di otite. L’omeopata, che non somministrò al piccolo paziente l’antibiotico con il quale sarebbe guarito, ha rimesso in moto la sua attività. Gli hanno sequestrato i cellulari con la rubrica e il computer con le schede dei suoi assistiti, ma ha già provveduto all’acquisto di un nuovo cellulare e ha ripreso i contatti con decine di pazienti. Le petizioni e richieste di radiazioni non lo fermano, neppure la convocazione dall’Ordine. «Fa visite domiciliari ai pazienti», ha spiegato la sua avvocata, Marilù Pizza.



Sempre disponibile, il medico alla famiglia di una persona anziana, disperata per una forma grave di cancro, raccontò che «i tumori sono causati dall’intossicazione dovuta dai farmaci». Ai familiari, come riportato da la Repubblica, Massimiliano Mecozzi sconsigliò anche di proseguire con la chemioterapia. Si è, invece, rifiutato di prendere in cura la figlia di una farmacista perché era stata vaccinata: «Su di lei l’omeopatia non funzionerebbe, tra l’altro i vaccini causano la sclerosi multipla», le raccontò.



E, come se non bastasse, le consigliò di leggere i libri di Roberto Gava, il medico no-vax radiato, e di Hamer (radiato anche lui), secondo cui i tumori hanno un’origine psichica. La farmacista non si fece convincere: «Io so come è composto un vaccino». Il problema, però, è che nel dottor Massimiliano Mecozzi si imbatte molta gente: «Spero non lo faccia con persone meno preparate», ha concluso la donna.

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