Il Ministero degli Esteri è stato hackerato: tutti i dati sono finiti online, in particolare i conti della Farnesina. Email, rimborsi spese e somme pagate per consulenze e contratti: la fuga di notizie ha riguardato perlopiù i rendiconti, non dati sensibili. A rivendicare l’attacco hacker è Anonymous Italia. Sul blog cyberguerrilla.org è comparso l’annuncio. Nelle prossime ore, però, potrebbero esserci ulteriori novità: perché grazie all’intrusione potrebbero emergere altri file. Il leak è stato possibile a causa di una vulnerabilità del sistema Joomla. L’attacco è stato motivato dalle spese folli del Ministero degli Esteri. Lo spiega il manifesto di Anonymous: «Vi divertite, noi paghiamo. Nel frattempo vogliate gradire la pubblicazione senza censura di parte dei dati sottratti dai vostri preziosi sistemi informatici».
I documenti, reperibili sotto forma di file Excel, contengono nomi e cognomi del personale di ambasciate e consolati, con relativi soldi spesi; fatture, contratti a trattativa privata stipulati con le aziende, dal 2012 ad oggi. Tra i documenti hackerati anche i report sulle condizioni di sicurezza dei vari paesi che sono stati stilati dalle nostre ambasciate presenti in loco, ma non è ancora chiaro se siano finiti pure i dati sensibili sui funzionari interni al Ministero. In alcuni casi oltre alle email ci sono pure le password.
Eppure, verificando con il sito HaveIBeenPwned.com, indispensabile per controllare se dei dati sono stati diffusi online dopo gli attacchi cybernetici, è emerso che molti account erano stati già hackerati e ciò farebbe presupporre – come riportato da Odisseus, un esperto di sicurezza informatica, a Repubblica – che siano stati inseriti vecchi data breach.