Saranno le telecamere di videosorveglianza di Ravenna ad incastrare Matteo Cagnoni? Il noto dermatologo dei vip, accusato di avere ucciso la moglie 36enne Giulia Ballestri dalla quale si stava separando, è stato infatti immortalato nell’atto di scappare dalla finestra della propria abitazione all’arrivo dei carabinieri. Una condotta certamente sospetta, difficilmente conciliabile con l’atteggiamento di chi non ha nulla da nascondere e da temere. Ma non ci sono solo le immagini, anche le stesse parole di Cagnoni fanno emergere dubbi sulla sincerità di un uomo che ha da sempre professato la sua innocenza. Nel filmato, infatti, si può vedere Cagnoni nell’atto di scaricare dalla propria vettura due cuscini, poi trovati insanguinati, e trasportarli all’interno della villa. In una lettera scritta a Il Corriere di Romagna, il dermatologo spiegava:”Si è fatto un gran parlare dei due cuscini delle poltrone del salotto, insanguinati e trovati nella casa dei miei genitori. Vi si trovavano da oltre un mese, il sangue è palesemente invecchiato e diluito”. Ecco dunque che le immagini smentiscono la sua versione: quel 16 settembre, per chissà quale motivo, Cagnoni aveva portato i cuscini nella villa in cui si è poi consumato il delitto. (agg. di Dario D’Angelo)
Nei prossimi giorni, ed esattamente giovedì 22 giugno, prenderà il via l’udienza preliminare a carico di Matteo Cagnoni, noto dermatologo dei vip fiorentino ed accusato del delitto della moglie Giulia Ballestri. L’omicidio della 36enne è avvenuto lo scorso 16 settembre nella villa abbandonata di Cagnoni, nel centro di Ravenna. Qui la donna sarebbe stata presa a bastonate e trascinata lungo le scale fino a morire. Secondo l’accusa, a compiere l’atroce gesto sarebbe stato proprio il marito dal quale Giulia si stava separando. Eppure, Matteo Cagnoni, in carcere da nove mesi, continua a respingere le accuse e lo ha fatto anche di recente con una lettera in cui negava di aver ucciso la moglie e spiegava il perché dell’inesistente movente. Nonostante questo, come riporta il quotidiano La Nazione nella sua edizione online, a suo carico sarebbero emersi numerosi elementi di colpevolezza trapelati soprattutto da alcuni video ora facenti parte del fascicolo dell’inchiesta coordinata dai pm Alessandro Mancini e Cristina D’Aniello. Ma di quali filmati si parla? Il riferimento è alle immagini delle telecamere di videosorveglianza lungo le strade di Ravenna proprio nel giorno del delitto di Giulia Ballestri ma non solo.
C’è anche la telecamera del comando della Guardia di Finanza che guarda verso la villa in disuso divenuta la scena del crimine e poi quella dello studio del medico, sempre in centro, la telecamera del bar pasticceria nel quale la coppia si era incontrata per fare colazione dopo aver accompagnato i figli a scuola, ma soprattutto le telecamere della villa paterna, a Firenze, dove Matteo Cagnoni si è recato con i figli subito dopo aver compiuto il delitto della moglie e poi fermato tre giorni dopo, si dice in seguito ad una rocambolesca fuga. Oltre ad immortalare quella che è sempre stata definita come il maldestro tentativo di scappare alle Forze dell’ordine, le telecamere della villa del padre hanno anche ritratto Cagnoni indaffarato e smarrito nell’atto di trasportare alcuni oggetti, ritenuti dagli inquirenti importanti, dall’auto all’alta siepe che separa la villa. Da quei video sarebbero emersi due elementi ritenuti importanti e finora mai recuperati, ovvero la borsetta bianca della donna, che Giulia Ballestri portava con sé mentre faceva colazione nel bar la mattina del suo delitto (e mai ritrovata) e la giacca blu indossata da Matteo Cagnoni quando si trovava insieme alla moglie, ma che aveva poi cambiato nel suo studio a Ravenna.
Fondamentali nell’ambito dell’inizio del processo a carico del dermatologo accusato del delitto di Giulia Ballestri, saranno anche le prime immagini tratte dalla villa di famiglia, a Firenze. Qui, la notte del 19 settembre scorso, Matteo Cagnoni fu raggiunto dagli agenti che lo arrestarono. Non prima, però, che lo stesso tentasse di scappare. Quel filmato era rimasto finora inedito e immortala l’indagato mentre balza fuori dalla finestra, saltando giù per oltre due metri e tentando la fuga in piena campagna. E’ l’una e 21 minuti quando i militari, dopo il ritrovamento del cadavere di Giulia Ballestri morta tre giorni prima, si recano nella villa paterna di Cagnoni per arrestarlo. Al loro arrivo, il 52enne si diede alla fuga per poi essere fermato qualche ora dopo. Inedito anche il video che lo ritrae nell’atto di portare su e giù oggetti contenuti nella sua auto. Anche questo filmato rientra nel fascicolo d’inchiesta e secondo l’accusa ritrarrebbe Cagnoni mentre trasporta due cuscini imbrattati del sangue della moglie e che per ragioni mai chiarite Matteo aveva portato con sé fino a Firenze, trasportandoli su e giù maldestramente, il tutto sotto l’occhio della telecamera. Un’altra telecamera lo ha immortalato mentre trasportava i cuscini verso uno sgombra roba dove poi sono stati sequestrati. Cuscini molto simili a quelli di due poltrone presenti nella villa del delitto ora rimaste appunto senza schienale.