Una volta, un uomo che dava una mano alla moglie nelle faccende domestiche, veniva apostrofato con un pizzico di commiserazione ed ironia. Oggi la figura del casalingo, come riportato in un articolo del quotidiano Libero, è sempre più diffusa e soprattutto equiparabile a qualunque altro tipo di categoria professionale. Un fenomeno dovuto soprattutto alle donne che si dedicano sempre maggiormente alla carriera. A volte, a causa della disoccupazione, gli uomini hanno avuto sempre più tempo per dedicarsi alle faccende di casa. In alcuni frangenti, gli uomini di casa si dedicano alle attività di pulizia, cucina e chi più ne ha più ne metta proprio per permettere alle loro compagne di sviluppare la loro carriera senza paura di trascurare la casa. Ormai a livello di pulizie, bucato e cucina, molti uomini hanno superato le donne come casalinghi: per quanto riguarda lo stirare c’è ancora qualche remora, ma la situazione sta cambiando comunque radicalmente.
Lo testimonia il fatto che l’Associazione Uomini Casalinghi, presieduta da Florenzo Bresciani, conta ben settemila iscritti e conta di espandersi ulteriormente. Tant’è che Florenzo è riuscito a farsi cambiare anche la carta d’identità, visto che il Comune voleva classificarlo semplicemente come “disoccupato”. Con qualche accorgimento e qualche piccola lite, Florenzo l’ha spuntata e ora chiunque lo ritiene necessario può farsi segnalare come casalingo. C’è addirittura chi come Michele Polidori ha fatto della sua bravura nelle attività casalinghe un lavoro a tutti gli effetti, diventando un colf addirittura più richiesto di molte donne per competenza. Andrea Biagi, dopo la separazione con la moglie, imparando a svolgere alla perfezione i lavoro di casa e in cucina ha rafforzato il rapporto con il figlio adottivo, evitando di perderlo di vista a causa del divorzio. Insomma, l’esercito dei casalinghi è sempre più agguerrito e conta di aumentare sempre più la sua schiera nei prossimi anni.