Sospeso dall’Ordine dei giornalisti per sei mesi, condanna scattata nel giugno 2016 di cui non sapeva niente nessuno e che lui con grande dignità ha tenuto nascosto. Padre Livio Fanzaga storico direttore di Radio Maria, ne parla solo adesso che la notizia è diventata di pubblica notorietà, ma intanto la condanna è già scaduta: “Per non farmi parlare dovrebbero usare la bomba atomica” dice ridendo in un messaggio audio su soundcloud. Una sospensione come si sa decretata per “razzismo, vilipendio” e altre amenità per aver detto una battuta sulla parlamentare Cirinnà dopo l’approvazione della legge a lei intestata sulle unioni civili (“festeggi che verrà pure il giorno del funerale”) a cui lei aveva risposto pure con una battuta. Poi la punizione dell’Ordine e così finalmente ne ha parlato in una intervista a La Verità: “Mi hanno fatto un favore” dice, “è già acqua passata, come giornalista mi hanno zittito, mi sono limitato a prendere la parola come prete, è un mio diritto, anzi un mio dovere”. Però si dice che l’abbia paragonata a una meretrice, cioè una prostituta, citando il capitolo 17 dell’Apocalisse, scrive il giornalista: “Questa donna mi sembra la Babilonia, insomma che adesso brinda con prosecco alla vittoria”: “Avevo citato quel capitolo dove si condanna l’idolatria, non la prostituzione. A quell’aspetto non avevo neppure pensato. La Babilonia grande idolatra, non grande meretrice come nella vulgata generale, ma tutto questo l’ordine dei giornalisti non l’ha capito”. E dice di sentirsi dispiaciuto per la Cirinnà. Poi si dice che per via della condanna non parla più da giornalista, ma da prete e di questa cosa è contento: “Ero stufo di parlare di banalità, la riflessione teologica è altra cosa. Meglio così non tutti i mali vengono per nuocere”. E la stessa Monica Cirinnà gli ha scritto invitandolo in senato a un confronto su differenza ew riconciliazione. Acqua passata per tutti. (Agg. Paolo Vites)
Dopo le critiche di Vittorio Feltri sulla sua sospensione, Padre Livio Fanzaga è intervenuto in occasione della rassegna stampa di Radio Maria per chiarire quanto scritto su Libero Quotidiano. «Zittita Radio Maria», il titolo citato da Padre Livio, che però prende le distanze da quanto scritto sul quotidiano. «Ho il dovere di fare una precisazione di tranquillizzare i nostri ascoltatori. Come potete notare, sto parlando», spiega sorridendo durante la rassegna stampa di Radio Maria. «Questa vicenda è stata scoperta dai giornalisti di Libero. Io sono estraneo a quanto hanno scritto sul giornale. La vicenda è chiusa, non voglio più entrarci. Per zittire me comunque ci vorrebbe la bomba atomica», aggiunge. Intanto è arrivata la replica della Cirinnà attraverso una nota: «Gli scriverò oggi stesso per invitarlo in Senato per un incontro in nome del dialogo tra le differenze e la riconciliazione, tema che considero centrale per la crescita culturale e civile della nostra società e sul quale ognuno di noi è chiamato a contribuire». (agg. di Silvana Palazzo)
Dopo la chiacchierata sospensione dall’Ordine dei Giornalisti di Filippo Facci, questa volta è toccato a Padre Livio Fanzaga, direttore di Radio Maria, popolare emittente cattolica. Una sospensione lunga sei mesi e che è stata commentata in modo molto critico da Vittorio Feltri su Libero Quotidiano. “La libertà di stampa e di pensiero in Italia è stata cancellata”, apre così il suo articolo nel quale dà notizia della decisione dell’Ordine dei Giornalisti a scapito del direttore bergamasco della nota emittente radio. Ma quale sarebbe il motivo che avrebbe indotto alla sua sospensione? Il prete criticò in modo molto duro l’onorevole Pd Monica Cirinnà alla quale si attribuisce il riconoscimento delle unioni civili. Facendo ricorso alla Bibbia, il direttore di Radio Maria disse che la Cirinnà, la quale si è sempre definita cattolica, avrebbe dovuto rispondere del proprio operato di fronte a Dio, dopo la sua morte. Un fatto scontato, sottolinea Feltri, per qualunque credente. “Da quando in qua il testamento, vecchio o nuovo che sia, può essere interpretato in alcune sue parti quale serbatoio di insulti?”, si è domandato il direttore di Libero che non riesce a concepire il “castigo” inflitto ad un prete che predica da prete.
Dopo aver riportato la notizia delle ultime azioni a scapito del direttore di Radio Maria, Vittorio Feltri si è scagliato duramente contro l’Ordine dei Giornalisti, a sua detta “influenzato dalla ideologia conformistica della sinistra” e “rappresentato prevalentemente da progressisti impegnati a rispettare il politicamente corretto”. Il direttore di Libero ha puntato il dito contro ciò che lo stesso ha definito una “organizzazione corporativa – medievale – sopravvissuta al fascismo e modificata in peggio dal regime democristiano”. Lo stesso Feltri ha poi ricordato di essere stato anche lui perseguitato nel 2010 quando non si presentò al processo accusato di aver pubblicato sul suo quotidiano le foto di ragazzini insidiati dai pedofili. In quella circostanza, “per ritorsione”, spiega, il consiglio disciplinare chiede la sua radiazione dall’Albo poi derubricata in secondo grado a semplice censura. Ma questo fu solo uno dei casi dallo stesso Feltri segnalati in cui l’Ordine avrebbe agito, a sua detta in modo illegittimo, tanto da dichiarare: “L’ Ordine non fa la guerra solamente alle parole, ma anche alle idee che non digerisce”. “Andrebbe abolito subito. Ma la politica lo tiene buono perché lo usa come strumento di pressione e di oppressione”, ha infine chiosato.