Sono trascorsi oltre 10 giorni dal delitto di Erika Preti, giovane biellese uccisa a coltellate durante le sue vacanze in Sardegna. Nonostante i mille indizi e le varie ipotesi al vaglio degli inquirenti, finora non sarebbe ancora emerso il vero colpevole dietro la sua uccisione orribile, sebbene il fidanzato Dimitri Fricano continui a restare il solo indagato per l’omicidio volontario della 28enne. Il lavoro degli inquirenti, dunque, si prospetta lungo e forse senza risposte, almeno per il momento. Il fatto che Dimitri, ancora ricoverato in psichiatria presso l’ospedale di Olbia, continui ad essere un semplice indagato a piede libero, la dice lunga sull’assenza di prove certe tali da giustificare un provvedimento di fermo a suo carico da parte della procura. Come rivela La Stampa, intanto, le condizioni del fidanzato 30enne della vittima sarebbero in lento miglioramento e questo farebbe pensare ad un suo imminente ritorno a casa a Vandorno, restando a disposizione della magistratura. In merito all’arma del delitto, si è accertato che fosse la stessa rinvenuta sulla scena del crimine, ovvero il coltello usato da Erika per tagliare il pane, ma ciò non avrebbe ancora portato a far trapelare il movente. Il motivo del suo delitto è legato ad un’aggressione, come sempre sostenuto dal fidanzato, o contrariamente alla sua vita privata? Il giallo di San Teodoro, dunque, resta ancora in assenza di risposte. (Aggiornamento di Emanuela Longo)



Continuano in maniera serrata le indagini sull’omicidio di Erika Preti, la ragazza trovata accoltellata nella villetta di San Teodoro, in Sardegna. Il fidanzato Dimitri Fricano ha da subito sostenuto come nell’abitazione fosse entrato un rapinatore solitario, che si sarebbe poi accanito sulla ragazza piemontese finendola a coltellate, senza peraltro rubare nulla. Una versione che da subito non ha convinto gli inquirenti, che hanno arrestato Dimitri considerandolo il maggior indiziato per l’omicidio della ragazza. Un lite, un raptus, qualcosa che ha fatto scattare la follia dell’uomo che in questi giorni non ha mai cambiato versione. Per questo i RIS di Parma hanno deciso di entrare in azione e compiere i loro rilevamenti nella villetta dell’orrore a San Teodoro, per valutare tutte le tracce ed escludere o confermare l’ingresso di una terza persona in casa nel giorno dell’uccisione di Erika.



La Procura di Nuovo aveva naturalmente già effettuato i primi rilevamenti per accertarsi del fatto che in casa ci fosse stato l’ingresso di qualche estraneo. Ma nella villetta di San Teodoro non erano stati rilevati segni di effrazione, né di qualsiasi possibile intrusione, comprese le impronte all’interno della casa che appartengono esclusivamente a Erika o Dimitri. Le tecniche professionali dei RIS metteranno però eventualmente con le spalle al muro il trentenne biellese, che resta però un indagato a piede libero, visto che al momento non sono stati trovati indizi che ne suggeriscano la custodia cautelare. Dimitri è però ricoverato nel reparto di psichiatria ad Olbia, mantenuto in Ospedale dopo lo choc manifestato dopo le 11 del mattino di domenica 11 giugno, giorno in cui Erika Preti è stata trovata morta, uccisa da due coltellate alla gola. E’ chiaro che se anche i RIS non troveranno tracce di terze persone nella villetta di San Teodoro, il cerchio dei sospetti si stringerà in maniera assoluta su Dimitri Fricano.

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