Niente ergastolo per Pier Paolo Brega Massone, l’ex primario di chirurgia del Santa Rita di Milano: questa la decisione della Cassazione, che ieri ha decretato l’annullamento della condanna. Lo specialista si è ritrovato al centro del processo per via dei decessi di quattro pazienti anziani, sottoposti secondo l’accusa ad un intervento inutile. Nei prossimi giorni la Corte d’Assise dovrà quindi derubricare l’accusa di omicidio doloso e volontario, per riqualificare la pena. Pier Paolo Brega Massone era stato infatti condannato il 21 dicembre del 2015, come sottolinea Il Corriere della Sera, in sede di appello.



Non ci sta Barbara Magnani, la moglie di Pier Paolo Brega Massone, che nelle dichiarazioni successive alla sentenza della Cassazione ha affermato che il marito sta vivendo un chiaro complotto. “Hanno deciso di condannarlo nel 2008 all’ergastolo e lo hanno condannato, evidentemente sono d’accordo”. Secondo la moglie dell’ex primario, “c’è qualcosa che non va” in tutto il processo a carico di Brega Massone, vittima a suo dire di un’interpretazione sbagliata del suo operato come medico.



Due anni fa, sottolinea La Repubblica, l’unico ad essere assolto fu Marco Pansera, un medico dell’equip di Brega Massone. Venne condannato a 26 anni e due mesi in primo grado, mentre 25 anni vennero comminati a Fabio Presicci, il chirurgo e braccio destro di Brega Massone. In questo caso venne anche ridotta la pena, con una diminuzione di 5 anni sul totale di 30 richiesti.

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