Ha 16 anni la scout che tre notti fa ha accoltellato il suo aggressore, un giovane 30enne di origini bengalesi, il quale aveva tentato di stuprarla. La ragazzina, come rivela Il Fatto Quotidiano nella sua edizione online, ha raccontato alla polizia la dinamica dell’aggressione, rivelando di essere stata assalita alle spalle in viale Adriatico, nel quartiere Montesacro, lo scorso martedì notte, intorno all’una. L’uomo l’avrebbe raggiunta mettendole le mani addosso ed a quel punto la 16enne avrebbe reagito estraendo un coltellino svizzero e difendendosi colpendo l’uomo in prossimità dell’inguine. Il coltellino in suo possesso è ammesso per legge ed utilizzato durante i campi scout frequentati dall’adolescente romana. Drammatiche le parole rese dalla giovanissima alla polizia: “Ho sentito di colpo una persona che mi bloccava da dietro. Non capivo e non riuscivo a muovermi”, ha asserito in lacrime. “Poi ho sentito le mani di quell’individuo toccarmi le parti intime e ha cercato di trascinarmi verso una zona buia”: solo a quel punto si sarebbe ricordata di essere in possesso del coltellino, estraendolo dalla tasca.
L’aggressore, come riferisce Corriere.it, sarebbe il 28enne bengalese Mohammed Mumun Karim, arrestato con l’accusa di tentato stupro ai danni della 16enne scout. Dopo essere stato accoltellato, l’aggressore ha provato a fuggire ma sarebbe caduto a terra a causa delle gravi ferite riportate. Attualmente è piantonato in carcere. Durante l’interrogatorio di convalida del fermo, il bengalese si è avvalso della facoltà di non rispondere. Dopo essere rimasta in sospeso, ora anche la posizione della ragazzina sarebbe stata chiarita. Il magistrato di turno avrebbe infatti considerato attendibile e privo di contraddizioni il racconto della scout 16enne, scagionando la minore che, secondo quanto sostenuto dagli inquirenti, avrebbe agito per legittima difesa e usato il coltellino svizzero per paura.