Cambiando il pannolino ai vostri figli innumerevoli volte non avreste mai immaginato di poter mettere a rischio la loro salute. Secondo uno studio del mensile francese “60 Millions de consommateurs”, che ha analizzato 12 marche leader nel settore dei pannolini, invece è proprio ciò che avete fatto. Un’inchiesta shock, che rischia di scatenare polemiche e un dibattito sul tema non più rinviabile. Nei pannolini usa e getta è stata infatti riscontrata la presenza di sostanze potenzialmente tossiche come diossina e pesticidi, classificati dagli esperti come possibili o probabili cancerogeni, nonché del purtroppo celebre glifosato (principio attivo dell’erbicida Roundup finito sotto accusa). Una presenza che, per quanto non abbia sforato i limiti di sicurezza, di certo non può rendere tranquilli i genitori visto che i pannolini stanno a contatto con una zona anatomica molto delicata e in una fase in cui il bambino sta ancora sviluppando le proprie difese ed è dunque più a rischio di un adulto.



La notizia che i pannolini usa e getta possano risultare tossici ha turbato migliaia di genitori, convinti ad andare a fondo alla questione sollevata dal mensile transalpino 60 Millions de consommateurs. Il problema della sicurezza dei pannolini riguarda perfino le marche più rinomate, la Pampers su tutte, ma anche quelli riportanti il marchio dei distributori come Carrefour. E avete presente la pubblicità della Pampers che descrive la sostanza del pannolino che entra a contatto con le parti intime come un velo “morbido come seta”? Ecco, vi sorprenderà sapere che quella morbidezza è in realtà il frutto della lavorazione di uno strato di plastica chiamato polipropilene. Quello che all’interno dei pannolini avreste facilmente scambiato per cotone, tanto era morbido, è invece cellulosa. E la situazione non cambia di molto neanche per i cosiddetti pannolini “ecologici”, che per quanto utilizzino materie prime naturali, sono composti comunque in gran parte da plastica. Lo stato delle cose è inaccettabile: ad avere la meglio, ancora di più trattandosi di bambini, dovrebbe essere il cosiddetto “principio di precauzione”. E se qualcuno si chiede se sia possibile costruire pannolini confortevoli in maniera non nociva la risposta è sì: due marchi sui 12 analizzati hanno passato l’esame a pieni voti.

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