Dopo diversi anni di onorato servizio alle Poste romane, Vittorio Raffaele Gallo viene condannato a 6 anni di carcere con l’accusa di essere il basista di una banda di rapinatori. Siamo nel novembre del 2004, quando il dipendente dell’ufficio postale Bravetta viene condannato come membro di quella che verrà chiamata la Banda degli Onesti. Nonostante l’accusa e relativa pena, Vittorio Raffaele Gallo viene prosciolto da ogni accusa alcuni mesi più tardi, dopo cinque mesi trascorsi in carcere e sette mesi che lo vedono agli arresti domiciliari. La sua storia verrà raccontata all’interno della puntata di Sono Innocente di questa sera, sabato 24 giugno 2017. I guai con la giustizia per Vittorio Raffaele Gallo non finiscono tuttavia con l’assoluzione. Nel 2013 la Corte dei Conti ha infatti condannato l’ex dipendente delle Poste ad un risarcimento di oltre 557 mila euro per danno erariale, una cifra pari al bottino sottratto dalla Banda degli Onesti nel 1996.



La storia di Vittorio Raffaele Gallo sembra costellata da ingiustizie. Non solo la condanna per essere il presunto basista della Banda degli Onesti, a cui vennero attribuite due rapine nella Capitale, ma anche per via di tutto quello che ha perso a causa di quella pesante sentenza. Com’è facile immaginare, la condanna porta Gallo a perdere il lavoro alle Poste, che svolgeva da diversi anni. E non solo, perché nel 2004, quando i cancelli del carcere si chiudono dietro l’ex dipendente postale, la moglie decide di lasciarlo e di vietargli di rientrare in casa. Costretto quindi a condurre una vita fatta di stenti, Vittorio Raffaele Gallo può destreggiarsi solo fra lavoretti saltuari ed una pensione sociale accordatagli per via della dialisi, che lo rende un invalido del 100%. Una spada di Damocle che inizia tutta quel giorno, quando un gruppo di rapinatori entra nell’ufficio delle Poste in cui lavora Gallo.



Siamo nel 1996 e Vittorio Raffaele Gallo lavora da diversi anni alle Poste di Roma. Un impiego sicuro, che svolge con passione e professionalità. Tutto cambia quando dalle porte dell’ufficio entra quella che in seguito verrà conosciuta come la Banda degli Onesti, un gruppo di rapinatori che decreterà la condanna al processo del dipendente postale e di altre tre persone. Apprezzato dai collegi per via del suo ruolo di sindacalista, Gallo non è l’unico che finisce nel mirino degli inquirenti. Al suo fianco ci sono infatti il 59enne Franco Fuschini, a cui verranno attribuite altre rapine effettuate a Bologna, il 42enne Giorgio mariotti ed un autista del trasporto pubblico di Livorno, Bruno Del Moro. Ricevono tutti una condanna in primo grado di giudizio fra i 4 ed i 6 anni. Come sottolinea Errori Giudiziari, per nessuno dei quattro ci sono prove sufficienti a stabilirne la colpevolezza e i sospetti si basano su intercettazioni particolari, prive della perizia fonica e quindi successivamente considerate irrilevanti.

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