Sono comunemente chiamati foreign fighter, ed in Italia sono numerosi coloro – soprattutto giovanissimi – che hanno deciso di combattere nelle fila dell’Isis. Tra questi anche Francesco Cascio, siciliano nato a Erice 27 anni fa e marito di Lara Bombonati, la 26enne piemontese arrestata nelle passate ore con l’accusa di terrorismo internazionale. A differenza della moglie, però, Francesco Cascio non ce l’ha fatta ad uscire vivo dall’inferno che si respira in Siria, dove è morto lo scorso dicembre, combattendo per lo Stato Islamico. Oggi, emerge l’identikit del foreign fighter siciliano, un ragazzo timido, introverso, scontroso, il quale già al liceo aveva manifestato un certo interesse per l’Islam. Lo psichiatra Rino Sabella, intervenuto a Repubblica.it, ha descritto Francesco Cascio come un ragazzo con “un carattere particolare, molto chiuso, si era isolato dal resto dei suoi coetanei”. Il padre Giovanni è ora chiuso nel suo dolore, dopo aver appreso appena 10 giorni fa, dalla nuora, della morte dell’amato figlio che da ragazzino timido e solo si è inaspettatamente trasdformato in un combattente del Califfato. Castellammare del Golfo resta sconvolta di fronte alla verità legata a Francesco Cascio, partito dalla cittadina in provincia di Trapani tra la fine del 2010 e l’inizio del 2011 con l’intento di “diventare autonomo e intrecciare nuove relazioni”.
Dopo aver tentato di trovare lavoro in Sicilia, Francesco Cascio lasciò l’Isola alla volta del Nord Italia. Dopo essersi trasferito in Piemonte conobbe Lara Bombonati, con la quale convolò a nozze nell’estate 2012. Una cerimonia sobria, in Comune, con pochi amici ed i parenti della coppia. Dopo le nozze i due tornarono in Piemonte ma dopo un anno e mezzo di inutili tentativi e trovatisi senza un lavoro, decisero di trasferirsi a Istanbul, nonostante la preoccupazione delle due famiglie. Nell’estate 2014 i due sono stabilmente nella capitale turba, Francesco inizia a frequentare una moschea ma continua a sentire la sua famiglia in Sicilia. La situazione però, precipita nel 2016, quando di Francesco lo videro per l’ultima volta a Istanbul. Da quel momento la coppia fa perdere le proprie tracce. Quasi certamente, sarà quello il momento in cui il giovane iniziò a vivere in clandestinità prima di entrare nell’Isis. Anche Lara proverà la stessa strada ma sarà arrestata ed espulsa. Mentre la ragazza entra nel mirino dell’antiterrorismo italiano, di Francesco Cascio si perdono le tracce. La famiglia ne denuncia la scomparsa ma solo qualche settimana fa la notizia, per bocca della nuora Lara, della morte del giovane, avvenuta combattendo in Siria.
Nessuno a Castellammare poteva aspettarsi una fine così tragica ed un destino simile per il giovane e timido Francesco Cascio, figlio di padre impiegato in Prefettura e madre amministrativa dell’Esercito a Palermo. I genitori si separarono la le stranezze in Francesco divennero in qualche modo visibili: barba lunga e una simpatia sempre più spiccata per l’Islam. Il rendimento scolastico era tutt’altro che soddisfacente ed a scuola preferiva disegnare sciabole saracene su un foglio piuttosto che prestare attenzione alle lezioni dei professori. Un docente, un giorno gli chiese il significato di quella figura che continuava con insistenza a disegnare a matita. “E’ una mia fantasia” fu la replica di Cascio. Già all’epoca, forse, il giovane morto in Siria per combattere a fianco all’Isis fantasticava sul suo destino. Una sorte, la sua, che forse poteva essere evitata se solo si fosse prestata più attenzione ai tanti campanelli d’allarme.