E’ sempre più sicura di sè Marita Comi, così come dell’innocenza del marito Massimo Bossetti. Nonostante le sentenze pendano a sfavore del muratore di Mapello, la donna con cui ha avuto tre figli non accenna a tirarsi indietro. E non lo farebbe nemmeno nel caso in cui una nuova perizia dimostrasse la colpevolezza di Bossetti. “Vorrebbe dire che lo sbaglio è altrove”, sottolinea, sicura che in qualche modo il marito sia stato incastrato. Una presa di posizione che la trova al fianco di Ester Arzuffi e Laura Bossetti, madre e figlia dell’accusato della morte di Yara Gambirasio. Solo ideologicamente tuttavia, dato che la stessa Marita Comi sottolinea come i rapporti con la suocera si siano raffreddati da tempo. “Nel momento del bisogno più acuto”, sottolinea a Gente, “né io né i miei figli abbiamo potuto contare su di lei”.



E così è rimasta da sola, la moglie di Massimo Bossetti, a rispondere delle accuse che le persone hanno mosso al marito e per estensione all’intera famiglia, condannando il muratore ancora prima che i giudici si esprimessero a riguardo. Un particolare che potrebbe aver sollecitato la decisione del tribunale di non aprire le porte ai giornalisti ed ai media nelle prossime udienze a carico del muratore. Forse nella speranza che il clamore improvvisamente cessi e che venga ridimensionato l’iter giudiziario, così come le prove. Rimane “solo” il fatto che Yara Gambirasio è morta e che ancora una volta la sua vita e il suo decesso occupino meno spazio mediatico rispetto a quanto concesso al suo presunto assassino. 

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