Le indagini sul duplice omicidio di Chirignago proseguono serratissime e le ultime novità emerse avrebbero dell’incredibile. Nuovi dettagli choc su Stefano Perale, il professore 50enne accusato di aver ucciso la coppia di fidanzati, Anastasia Shakurova (sue ex studentessa e della quale aveva perso la testa in modo ossessivo) e Biagio Buonomo. Dopo averli entrambi storditi con un sonnifero potentissimo, avrebbe soffocato lei e ucciso a colpi di sprangate sulla testa lui. Ora però, le ultime raccapriccianti indiscrezioni parlerebbero di uno stupro a scapito della giovane russa e l’aspetto più inquietante è che, secondo le ipotesi degli inquirenti, la violenza potrebbe essersi consumata addirittura dopo l’omicidio. Ciò sarebbe emerso e confermato dal contenuto del cellulare di Perale, nel quale, come rivela Corriere del Veneto nell’edizione online, sono stati rinvenuti due video con data e ora compatibile con quelle del massacro. In uno, l’uomo avrebbe ripreso un rapporto sessuale, mentre nell’altro un rapporto orale. Vittima delle violenze immortalate nei due filmati sarebbe proprio la povera Anastasia, inerme poiché quasi probabilmente sedata o forse già morta.
A conferma del fatto che gli inquirenti starebbero battendo anche la pista dello stupro anche l’interrogatorio che ha visto protagonista il medico legale Antonello Cirnelli. A lui, il pm ha chiesto esplicitamente di cercare segni di violenza e tracce di sperma o di Dna dell’assassino. Il cellulare di Stefano Perale è invece finito nelle mani della Scientifica di Roma che dovrà confermare la data esatta dei video. Ad intervenire sul delicato aspetto è stato l’avvocato dell’accusato, il quale ha commentato: “Non possiamo dire nemmeno che si riferiscano alle persone in questione”. In caso di conferma di quella che al momento resta solo un’ipotesi investigativa, le accuse a carico del professore d’inglese sarebbero non solo quelle di duplice omicidio volontario premeditato ma anche di violenza sessuale. Non è escluso, inoltre, che la procura possa contestargli anche il reato di procurato aborto poiché, insieme ad Anastasia, è stato ucciso anche il bimbo di cinque mesi che portava in grembo. A tal proposito occorre però avere la conferma che Perale sapesse della gravidanza in corso dell’ex.