Era stato il pm Eugenio Facciolla a chiedere che l’inchiesta sulla morte di Denis Bergamini, il giocatore del Cosenza morto a Roseto Capo Spulico il 19 novembre del 1989 venisse riaperta. Ed è ancora una volta il capo della Procura di Castrovillari, come riportato da Il Fatto Quotidiano, a commentare positivamente la decisione del gip di approvare la richiesta di riesumazione della salma, che avverrà il prossimo 10 luglio. Queste le parole del procuratore Facciolla:”In questi casi non si vince e non si perde. Si tratta, comunque, di un passo importante per l’indagine. Il giudice ha disposto la riesumazione della salma in conformità a quella che era la richiesta dell’ufficio di Procura. Peraltro, devo dire che la stessa difesa degli indagati ha perorato questo tipo di attività. Dalla riesumazione del corpo di Bergamini mi aspetto qualcosa di rilevante per l’inchiesta, ma non di decisivo”. (agg. di Dario D’Angelo)
Il corpo di Denis Donato Bergamini verrà riesumato nei prossimi giorni. Un cold case che potrebbero procedere verso una svolta entro breve e che inizia tutto olte 20 anni fa. Il 10 luglio verranno infatti effettuati ulteriori esami sul corpo del giovane calciatore, morto in circostanze misteriose mentre si trovava in compagnia della fidanzata dell’epoca, Isabella Internò. Nonostante inizialmente si ipotizzi che Denis Bergamini si sia voluto uccidere, lanciadosi contro un camion in arrivo, nei momenti successivi è diventato sempre più chiaro il sospetto che si trattasse di un omicidio. Un dubbio che verrà di certo chiarito dopo la riesumazione e che potrebbe incastrare o prosciogliere dalle accuse sia la Internò che il camionista che quella notte si trovava alla guida del camion.
Il corpo di Denis Bergamini è atteso nell’ospedale di Ferrara, dove verrà esaminato grazie all’uso degli strumenti di ultima generazione. L’ex centrocampista del Cosenza è stato ucciso? Secondo l’avvocato della famiglia della vittima non ci sarebbero punti oscuri, per via di diversi particolari. Dalla modalità in cui è stato ritrovato il corpo, forse incompatibile con l’impatto volontaro con il mezzo pesante, fino alla serenità dimostrata in quei giorni dalla vittima. La tesi del suicidio non combacerebbe infatti con la carriera in ascesa che l’ex centrocampista del Cosenza stava vivendo proprio in quei giorni. Come sottolinea Il Resto del Carlino, la famiglia di Denis Bergamini due periti che si uniranno ai cinque specialisti nominati invce dal gip del tribunale di Castrovillari.