La mamma di Massimo Bossetti continua a rivendicare l’innocenza di suo figlio: non è stato lui ad uccidere Yara Gambirasio. E per dimostrarlo chiede ai giudici che venga rifatto il test del Dna. I risultati del primo hanno, infatti, rivelato che il figlio Massimo e la gemella Laura Letizia non sono figli del marito Giovanni, scomparso dopo una lunga lotta contro il male, ma di Giuseppe Benedetto Guerinoni, conducente di autobus di Gorno. Nell’omicidio della 13enne di Brembate di Sopra è finita, dunque, la sua vicenda familiare. Alla vigilia del nuovo processo Ester Arzuffi dice di voler capire tutto. Venerdì suo figlio sarà davanti alla Corte d’Assise d’appello di Brescia per il giudizio di secondo grado. E lei non ha dubbi: «So che è innocente. Lotto, combatto, perché so che mio figlio è innocente», ha dichiarato a Quotidiano.net.



Non ha mai pensato, invece, alla conferma della condanna all’ergastolo: «È fuori da ogni mio pensiero. L’assassino non è Massimo. L’assassino è fuori. Io e mio marito lo abbiamo fatto e cresciuto: è un bonaccione, un buono, incapace di fare del male». Ester Arzuffi non intende pensare all’eventualità di una condanna, ma invece ha un messaggio per i giudici: «Voglio dire solamente che guardino bene prima di condannare una persona». Il riferimento è alla perizia sul Dna di Massimo Bossetti: «Chiediamo la ripetizione dell’esame, che venga approfondito proprio bene. Soltanto con il Dna uscirà la verità. Perché non lo fanno? Di cosa hanno paura? Vogliamo chiarezza. Si fa in fretta a condannare. Bisogna valutare tutto. Ci sono tante incongruenze. Per esempio ci sono tanti altri Dna».



Ester Arzuffi è pronta a combattere per suo figlio affinché esca la verità. Combattivo è anche Massimo Bossetti: «Vuole dimostrare ai figli che il papà non c’entra niente, che è la verità». I rapporti con la nuora, Marita Comi, invece non sono più gli stessi: «Non voglio giudicare. Ha tre figli, ha i suoi problemi. Io ho i miei. A parte la mancetta ai nipoti non posso fare altro. Non è più come prima. Con Massimo in carcere, ci siamo un po’ persi. Io penso a mio figlio. E ai miei nipoti». Al termine dell’intervista assicura che andrà al processo: non poteva esserci prima per restare a fianco del marito malato, ma ora che non c’è più non intende mancare nessuna udienza.

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