La morte di Felicino Riva vive di una situazione alquanto singolare, perché del noto industriale pare si siano dimenticati un po’ tutti. Basti pensare che sul Corriere sono apparsi solo sei necrologi per lui, uno dei quali da parte della famiglia. Tra chi l’ha voluto ricordare c’è stata una famiglia rivale in quegli anni in cui Felicino Riva era il Presidente del Milan, e cioè i Moratti. Un ricordo sincero che ha sicuramente fatto piacere alla famiglia, ma che non cancella i tanti che si sono dimenticati di omaggiare un personaggio che nonostante qualche errore nella sua vita professionale ha segnato in maniera inequivocabile la storia del nostro paese e soprattutto quella della Lombardia. Personaggio noto e di grande spessore aveva anche grandissima personalità. Staremo a vedere se qualcuno nelle prossime ore darà il giusto saluto a Felicino Riva.
E’ scomparso ieri il noto imprenditore Felice Riva detto da tutti Felicino. Più che per le altre imprese viene ricordato soprattutto per essere stato Presidente del Milan, prendendo il posto nel 1963 di Andrea Rizzoli. Fu in carica però solo per due anni preso da situazioni di sicuro più gravii. Fu a capo del Gruppo Tessile Vallesusa ereditato nel 1960 in cinque anni fu costretto al fallimento dopo aver gestito una perdita di addirittura 46 miliardi di lire che per l’attuale valuta sarebbero equivalenti a 400 milioni di euro. Un fallimentò che portò alla perdita per operai e impiegati del posto di lavoro per il numero di ben ottomila. Cercò di tamponare la situazione con alcuni bilanci falsificati che lo portarono alla condanna di bancarotta fraudolenta alla quale cercò di rimediare scappando tra Francia, Grecia e Libano. Dal 1982 era riuscito a ritornare in Italia per scontare una pena ridotta a pochi mesi. Da quel momento ha vissuto fino alla morte a Forte dei Marmi dove era assistita dalla figlia. Quest’ultima è autrice di testi musicali, tra gli artisti con cui ha un rapporto più prolifico c’è la grande Gianna Nannini.