Quando ha visto che il suo Giovanni tardava, Nadia Murineddu non si è lasciata prendere dal panico. A 39 anni pensava di averle viste tutte, non credeva che le sarebbe toccato diventare la sposa mancata di Sassari, lasciata sull’altare prima del matrimonio dal fidanzato 15 anni più giovane. Per questo ha chiamato al telefono don Luca, gli ha chiesto scusa per il ritardo, certa che quello sposalizio in un modo o nell’altro si sarebbe celebrato. Poi, quando il quasi-sposo l’ha gelata al telefono dicendogli che non poteva venire con quel “Devo rientrare alla base”, ha capito che era già tempo di reagire. Ad aiutarla è stato il papà, che subito le ha aperto gli occhi:”Sono bugie”, ha detto, e un attimo dopo ha partorito l’idea che ha trasformato la figlia dalla “sposa lasciata sull’altare” alla “sposa che festeggia al ristorante senza il marito”.
Un’idea che Nadia, intervistata dal Corriere della Sera, ammette di aver avuto a sua volta:”Ci avevo pensato anch’io, ma è stato lui a dire “Andiamo, tanto è già tutto pagato”. Un modo per sdrammatizzare e infatti ho subito reagito anche io. Ho pensato: in fondo non è morto nessuno, la vita continua”.
-Certo dev’essere stato paradossale per la sposa abbandonata all’altare trovarsi al ristorante a celebrare un non-matrimonio. Com’è andato allora il rinfresco? Nadia risponde al Corriere della Sera con grande onestà:”Non c’era musica, pochi sorrisi, il fotografo è andato via, non l’ allegria che avrei voluto. La torta? Certo che l’ abbiamo mangiata, è arrivata già a fette e qualcuno ha tolto ha tolto la statuina di gesso con gli sposi. Però il brindisi l’ hanno voluto fare comunque. L’hanno dedicato a me”. E adesso? Ora c’è da pensare ad un bambino di 5 anni che, lui sì, non l’abbandonerà mai. Per lui ha lasciato un lavoro in un centro commerciale perché “il mio bambino ha bisogno che gli stia vicino”. E a chi le chiede se di Giovanni, il militare 24enne che si è barricato in caserma, vorrà più rivederlo, a stento risponde. Nadia, e se ti chiedesse perdono?:”Ora è l’ultimo pensiero”. Non è comunque un no.