Dopo due anni di atroci sofferenze, è morta Judy Malinowski, la giovane mamma di due bambine bruciata viva dal fidanzato, in Ohio, subendo scottature di quarto e quinto grado sull’80% del corpo. A darne notizia è il The Sun nell’edizione online, il quale ripercorre la terribile agonia della donna data alle fiamme dal fidanzato Michael Slager e che, nell’agguato, perse due dita, entrambe le orecchie e i capelli. Un crimine che ad oggi non trova alcuna giustificazione, ancor di più dopo la morte di Judy anticipata da impressionanti sofferenze. Lo scorso dicembre, per le atrocità commesse l’uomo 41enne fu condannato alla pena massima di 11 anni con le accuse di incendio aggravato, aggressione e possesso di armi. L’agguato si consumò nell’agosto 2015 seguito da due anni di lunghe sofferenze, dettate da operazioni chirurgiche e traumi psicologici dai quali la 33enne non si riprese mai. In seguito alla sua morte, a carico di Michael Slager si aggiunge anche l’accusa di omicidio. L’uomo sostenne sempre di aver dato fuoco alla suo compagna accidentalmente, mentre accendeva una sigaretta. A commentare la nuova probabile accusa è stato anche il procuratore Ron O’Brien che ha ribadito l’intenzione di proseguire per omicidio a contro il 41enne.
La forza di Judy, sebbene sia stata travolta da atroci sofferenze, è stata immensa. Lo scorso gennaio, la donna bruciata viva registrò alcune testimonianze importanti le quali potrebbero ora essere utilizzate come prove in un futuro processo per omicidio a carico di Slagersi. Era lo scorso dicembre quando a NBC4i dichiarò: “Non potevo immaginare che un essere umano potesse essere così malvagio. Lui ne se stava lì e non faceva niente. Il suo sguardo era cattivo”. Prima della sua morte, la giovane madre di due bambine di 9 e 12 anni, ha subito per 16 lunghi mesi degli interventi chirurgici terribili. Dopo l’aggressione non era più in grado di camminare né parlare, ma solo sussurrare a causa del danno gravissimo alla gola. Durante il processo, il giudice non riuscì ad aggiungere oltre ma si limitò a definire l’aggressore una persona “senza anima”. Dopo la conferma delle intenzioni delle autorità decise a procedere per omicidio, l’uomo ora rischia di trascorrere tutta la vita in carcere. A coloro che, come lei, sono vittime di abusi domestici, Judy Malinowski ha lanciato il suo ultimo appello prima di morire: “Chiedete aiuto. Scappate”.