Un noto avvocato penalista come Daniele Bocciolini, intervistato da Radio Cusano Campus, è intervenuto sul caso di Domenico Diele provando ad affrontare sia la questione legata alla pena e alla punizione detentiva per l’attore accusato di omicidio stradale aggravato, e sia lo scandalo del braccialetto elettronico che ancora una volta in un processo penale viene a mancare. «Il fatto che lui abbia commesso un reato gravissimo, non vuol dire che non andando in carcere non verrà punito. Siamo in una fase cautelare, il gip ha ritenuto che non ci siano le esigenze cautelari.
Nel caso in cui dovesse essere condannato potrebbe avere una reclusione fino a 16 anni», spiega il giurista all’interno della trasmissione di Matteo Torrioli, “Legge o Giustizia”. Il vero scandalo per Bocciolini però è la vicenda del braccialetto, come spiega ancora l’avvocato: «Quello che dovrebbe fare scandalo non è tanto il fatto che gli siano stati concessi i domiciliari piuttosto che la custodia cautelare sia in carcere. Ci dovremmo indignare perché non sono a disposizione i braccialetti elettronici!». (agg. di Niccolò Magnani)
In attesa di reperire il braccialetto elettronico che possa permettergli di essere trasferito agli arresti domiciliari, resta in carcere Domenico Diele, l’attore che ha investito con la macchina lo scooter di Ilaria Dilillo, una donna che stava rientrando da una festa e che invece si è ritrovata coinvolta nell’impatto fatale con l’automobile dell’attore della serie “1993”. Circostanza gravissima poiché a Domenico Diele era già stata ritirata la patente e in più l’attore è risultato positivo al consumo di sostante stupefacenti mentre era alla guida. Diele ha poi ammesso di essere dipendente dall’eroina e di essersi distratto per controllare il cellulare al momento dell’incidente. Una serie di madornali omissioni che hanno scatenato la gente sui social network, scatenando una campagna d’odio sfrenato contro l’attore sui suoi profili e in generale su tutte le pagine in cui si commenta la vicenda. Anche se l’attore è ben sorvegliato, inizia a trapelare preoccupazione per possibili ritorsioni nei confronti di Diele.
Domenico Diele proprio in questi giorni sta girando un film del regista Alessandro Ponti, intitolato “Una vita spericolata”. Tristemente profetico per un attore di talento che si è ritrovato coinvolto in una tragedia causata molto probabilmente dalla dipendenza dalla droga che lui stesso ha affermato di non riuscire a controllare. La storia del film narra di un uomo che si ritrova sul lastrico a causa di un prestito rifiutato da una banca. Roberto, questo il nome del protagonista interpretato da Lorenzo Richelmy, decide così di rapinare la banca stessa e di farsi aiutare nella fuga dal suo migliore amico, che vanta un passato da campione di rally, interpretato proprio da Domenico Diele. Che dunque si ritrova nel film nei panni di un pilota spericolato, proprio quello che ha dimostrato di essere in maniera disgraziata al momento dell’incidente, considerando che senza patente e dopo aver assunto alcol e droga non avrebbe potuto assolutamente essere alla guida. E la sua richiesta di finire il film, con l’accusa di omicidio stradale pendente, nonostante gli arresti domiciliari rischia di essere poco ragionevole.