Sono passati 42 anni dall’uccisione di Helen Bailey, una bambina che all’epoca dei fatti aveva appena 8 anni, eppure la sua famiglia continua a chiedere a gran voce che possa esser fatta luce su uno dei misteri più agghiaccianti di sempre. Il caso è stato bollato sin da subito come il giallo della “bambina blu” ed oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, a ripercorrere il cold case da record è il Mirror nell’edizione online. Il corpo senza vita di Helen fu rinvenuto nel 1975 in una discarica e da allora la sua famiglia continua a cercare risposte. A rinvenire il cadavere della bambina denominata “little girl blue” per via di quell’abitino azzurro che indossava al momento della scomparsa, fu il padre, dieci ore dopo averla vista giocare allegramente nei pressi della sua abitazione. La piccola giaceva inerme in un boschetto soprannominato “Magic Wood” nei pressi dell’autostrada, ma a parte gli appellativi fatati, questa storia è ben lontana dalla favola per bambini che qualcuno può immaginare.



La piccola Helen indossava ancora i suoi pantaloncini azzurri, abbinati alla camicetta del medesimo colore, ai calzini ed alle scarpe blu. Ad ucciderla fu una singola ferita sul corpo. Dopo il suo omicidio ci furono diverse segnalazioni, ma il vero assassino non fu mai trovato. Per questo motivo, oggi la Polizia di West Midlands farà un appello affinché il cold case possa finalmente trovare una soluzione e la piccola Helen avere giustizia.



Lasciò la sua abitazione nel pomeriggio del 10 agosto 1975. Prima di far perdere le sue tracce, la bimba aveva fatto ritorno a casa, con i suoi capelli color oro legati leggermente a coda e i vestiti sporchi di fango. Si rifiutò di spiegare con chi avesse giocato e come mai si fosse ridotta in quello stato, ma si limitò a cambiarsi il vestito e ad uscire nuovamente. Alle 17:30, non vedendola tornare, il padre preoccupato allertò la polizia riferendo della scomparsa della figlia. Tre ore più tardi furono avviate le prime ricerche che coinvolsero anche i familiari di Helen. A scoprire il corpo, tuttavia, per uno strano scherzo del destino fu proprio il padre Leslie, a distanza di 10 ore dalla scomparsa della piccola figlia. Il suo cadavere fu rinvenuto in un boschetto, a mezzora da casa, un luogo ricco di atmosfere magiche e frequentato dai bambini della zona ma che non piaceva affatto alla madre Margaret, al punto da impedire alla figlia di andarci. Furono presto avviate le indagini per omicidio e dagli accertamenti non emerse sul corpo di Helen alcun tipo di violenza sessuale. 42 anni fa non esistevano ancora le attuali tecniche forensi come l’individuazione del Dna.



Gli inquirenti lanciarono diversi appelli e raccolsero molte testimonianze di altri bambini, i quali riferirono di aver visto un uomo dai capelli color zenzero aggirarsi nella zona del ritrovamento del corpo, sia la stessa mattina che una settimana prima. A finire nel mirino dei detective anche un secondo uomo visto a bordo di un go-kart la sera dell’omicidio. Tuttavia, ad oggi non è ancora chiaro se il primo uomo, che all’epoca fu descritto come un soggetto tra 35-40 anni fu mai sospettato o se l’arma del delitto fu mai trovata. La speranza è che possa esserci presto una svolta sul caso di “Little Girl Blue”, irrisolto da 42 anni, grazie a nuove prove ed indizi.