Nella giornata di oggi si è svolta una nuova udienza presso la Corte d’Assise di Palermo nell’ambito del processo sulla cosiddetta trattativa Stato-Mafia. L’appuntamento odierno risultava essere molto importante, poiché la Corte avrebbe dovuto esprimersi sulla richiesta della procura di ammettere o meno nel procedimento in corso le intercettazioni con protagonista Giuseppe Graviano relativamente ad alcune conversazioni che lo stesso boss mafioso ebbe in carcere con un altro detenuto, Umberto Adinolfi. Nel corso delle loro conversazioni, Graviano aveva lasciato intendere l’esistenza di un rapporto tra lui e l’ex premier Silvio Berlusconi. La Corte d’Assise palermitana, a tal proposito si è espressa positivamente ammettendo così le intercettazioni in oggetto, come fa sapere il quotidiano nella sua edizione online, Corriere.it. I giudici, inoltre, hanno anche disposto l’esame del capomafia di Brancaccio, detenuto al 41 bis da 23 anni. In merito alle intercettazioni ora acquisite e delle quali sarà eseguita la relativa trascrizione, Graviano parlava dei presunti favori a Berlusconi e del ruolo che questi avrebbero avuto nelle strategie di natura mafiosa.
Con la sua decisione positiva, la Corte ha fatto intendere come le stesse intercettazioni possano giocare un ruolo importante nell’ambito del processo sulla trattativa Stato-Mafia. La procura per circa un anno aveva captato i dialoghi di Graviano mentre era detenuto nel carcere di Ascolti Piceno, chiedendo la trascrizione e l’ammissione al processo di 32 conversazioni. I giudici palermitani ne hanno ammesse 21 e comprendono anche quelle tra il boss mafioso e il camorrista e compagno di detenzione, Umberto Adinolfi e tra lo stesso Graviano e i suoi familiari con i quali si parlava del concepimento del suo figlio, avvenuto proprio durante la sua detenzione al 41 bis. Durante le conversazioni con Adinolfi, il boss palermitano condannato per le stragi del ’92-’93, tirava in ballo Berlusconi chiamandolo “traditore” ed asserendo: “Trent’anni fa mi sono seduto con te… ti ho portato benessere. Poi mi è successa una disgrazia, mi arrestano, e tu cominci a pugnalarmi”.