Hanno fatto scalpore le immagini del Tg1 che hanno mostrato come molte persone fossero intente a fare il baciamano al boss Giuseppe Giorgi, arrestato dopo 23 anni di latitanza. Un’azione coordinata con la massima attenzione dalle forze dell’ordine, che hanno provato a stanare con successo quello che veniva considerato come uno dei più pericolosi latitanti d’Italia. Detto “u capra”, Giuseppe Giorgi dovrà scontare ora una penna di oltre 28 anni di carcere per le sue attività criminose, associazione a delinquere finalizzata principalmente allo spaccio di droga, attorno alla quale era riuscito a creare un vero e proprio impero. I carabinieri al momento dell’arresto hanno condotto Giuseppe Giorgi fuori dalla sua abitazione, ma sorprendentemente si sono trovati alle prese con molti vicini che si sono profusi in saluti al boss, alcuni anche baciando le mani, sporgendosi per venire a contatto con il latitante. Segno di quanto fosse radicata nel territorio l’influenza di “u capra”.
Video: il baciamano al boss dopo l’arresto di Giuseppe Giorgi
Il latitante della ‘ndrangheta Giuseppe Giorgi era dunque latitante da ben 23 anni, esattamente dal 1994, cioè da quando aveva fatto perdere le proprie tracce per continuare a coordinare in latitanza le sue attività criminose. Il blitz dei carabinieri è scattato quando si è compreso che Giuseppe Giorgi era rientrato nella storica abitazione di proprietà della sua famiglia, a San Luca in provincia di Reggio Calabria. Durante la perquisizione le forze dell’ordine non hanno trovato immediatamente il ricercato ma contanti nascosti per la somma totale di 157mila euro. Quindi, dopo sei ore di ricerche i carabinieri sono arrivati al boss Giorgi, nascosto in un minuscolo bunker dietro il muro con meccanismo a scomparsa. Una volta arrestato e portato fuori di casa, è arrivata però la sorprendente reazione dei cittadini di San Luca, testimoniata dal video della Rai con il baciamano al boss.