Si è tenuta a Boston dal 31 maggio al 3 giugno una conferenza molto particolare per quanto riguarda il tema della famiglia. L’Association of Family and Coinciliation Courts si riunisce infatti ogni anno per studiare le giuste misure per prevenire i divorzi e tutto ciò che può mettere in crisi l’istituzione della famiglia. Il titolo della conferenza di quest’anno era molto particolare: “Trasformare il caleidoscopio dei conflitti familiari in un prisma di armonia”. Un appuntamento che ha riunito circa mille professionisti del settore, ovvero avvocati divorzisti, assistenti sociali, psicologi, per fare il punto su come affrontare i conflitti all’interno del nucleo familiare senza gettare in maniera troppo precipitosa la spugna. Spesso, secondo i relatori, la figura della famiglia viene vista in maniera eccessivamente gerarchica, e questo porta a percepire ogni conflitto come una frattura insanabile e non come un momento di confronto dal quale partire successivamente più forti di prima.
La conferenza dell’Association of Family and Coinciliation Courts è divenuta ormai un classico al quale arrivano a partecipare relatori da circa diciannove diversi paesi del mondo. Vengono organizzati workshop e soprattutto portate avanti esperienze di vita raccontate in maniera diretta, per seguire esempi su come si possano affrontare i vari conflitti e prevenire i divorzi, che stanno diventando ormai una vera e propria abitudine dilagante. I confronti di questa edizione della conferenza sono stati poi propedeutici per la realizzazione del progetto: “Discernment Counseling for “mixed-agenda” couples” che viene portato avanti proprio per dare dei riferimenti certi alle coppie in difficoltà, che sulla base dell’esperienza di altre persone possono ricevere consigli su come superare i propri momenti difficili. Le alternative al divorzio esistono, dalla terapia familiare ai periodi di prova concordati dai partner, e chi si è affidato a questo programma, nel 40%, è poi tornato sui suoi passi nella decisione di divorziare.